Claudio Grassi: "A proposito dell'intervista di Vendola"
Leggo in rete che l'intervista di Nichi Vendola al Manifesto (http://ilmanifesto.info/vendola-sinistra-ecco-lunita-possi…/) ha suscitato numerose reazioni.
In particolare sarebbe stata criticata - a proposito di alleanze a livello locale - la seguente frase: "...una coalizione progressista la si può costruire con il Pd, senza il Pd e contro il Pd..."
A parte che le critiche più furiose che ho letto sono di "dirigenti politici" che hanno governato le loro regioni, province o comuni con il Pd per diversi lustri. Oppure compagni che hanno militato nel Pd fino a poco tempo fa (votando e condividendo tutto) e oggi sembrano militanti di Lotta Comunista....
Ma tant'è: se la credibilità verso la sinistra scarseggia forse è anche per questo.
Personalmente condivido integralmente quella frase. È sempre stato l'approccio che ha usato Rifondazione Comunista per le alleanze locali: gli accordi non si fanno né sempre né mai, dipende dal programma, dalla situazione locale.
Infatti nello Statuto di Rifondazione Comunista si specifica che la scelta se fare o meno alleanze locali è di pertinenza delle strutture locali corrispondenti. Ed io penso che così dovrà essere anche per la nuova formazione politica che andremo a costruire.
Se a Cagliari si deve fare un accordo col Pd per riconfermare Zedda o se a Napoli NON si deve fare l'accordo col Pd per riconfermare De Magistris, non lo si decide a Roma, ma a Cagliari e a Napoli.
Infine un'ultima annotazione. Non esiste nessuna formazione del Gue (a parte il KKE) che escluda, per le elezioni amministrative, alleanze. Le alleanze le fa Die Linke, il Front de Gauche, Izquierda Unida.....
E non si venga a dire: "e però qui da noi c'è Matteo Renzi..", perché la risposta è troppo facile: in Francia c'è Hollande che per primo ha bombardato la Siria, in Spagna c'è il Psoe che non ha mai contrastato le politiche della Troika e in Germania c'è l'Spd che è addirittura al governo, da anni, con la Cdu; ma ciò non impedisce che Die Linke, I.U., F.d.G siano al governo con loro in molte regioni e centinaia di comuni.
Il punto vero è che questa discussione dimostra tutta la nostra debolezza: sono 25 anni che la sinistra si divide sul rapporto che deve tenere con il Pds, Ds, Pd e oggi rischia di non riuscire a riunificarsi per il medesimo motivo.
Non si può pensare di esistere perché si è contro qualcuno.
Si esiste se si ha un progetto, se si condividono dei valori, se si contrastano valori opposti. Su questo dobbiamo lavorare, discutere e attivare le tante energie di cui disponiamo.
Infine un'ultima cosa. Dovremmo cercare di essere meno infantili.
È normale che si discuta e si abbiano posizioni diverse a proposito del fatto che in un posto, piuttosto che un altro, si debba fare l'alleanza o andare da soli. Dobbiamo accettare la decisione che viene assunta dalle strutture interessate, senza che questo determini divisioni.
Insomma dobbiamo imparare a stare assieme anche se su un punto piuttosto che un altro non la pensiamo allo stesso modo.
Se non sarà così non solo non usciremo dalla attuale situazione, ma si produrranno ulteriori divisioni all'interno di ciò che rimane delle formazioni politiche a sinistra del Pd.
Per queste e molte altre argomentazioni ritengo sbagliate le critiche che ho letto - su questo punto specifico - all'intervista di Vendola.
Claudio Grassi

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