Mense Perugia/ Conferenza capigruppo non sceglie su Consiglio comunale aperto
PERUGIA - Un’amministrazione civica e della partecipazione solo a parole. La maggioranza di centro destra, nonostante la tanto sbandierata partecipazione e condivisione, mette di nuovo il silenziatore ai cittadini su un tema, quello delle mense, fortemente sentito dai perugini.
Nei mesi scorsi, su richiesta dei genitori e dietro insistenza del nostro gruppo consiliare, il Presidente del Consiglio e il Sindaco hanno accettato di organizzare un Consiglio Comunale Grande sul tema e aperto agli interventi dei cittadini, ma a distanza ormai di tempo non se ne sta facendo nulla. Il 3 agosto scorso, in occasione della conferenza dei capigruppo prevista in quella data, è stato votato all’unanimità lo svolgimento di un Consiglio Grande sul tema entro metà di novembre. Fino ad oggi questa promessa è stata disattesa.
Risultano inutili le nostre pressanti richieste. Crediamo che un’ assunzione di responsabilità vera da parte di un centro destra, sempre più autoreferenziale e dilaniato da lotte intestine, passi per un Consiglio Grande al fine di presentare a cittadini e componenti delle associazioni dei genitori la propria posizione in merito.
Portare il Consiglio Comunale tra i cittadini è tra le linee guida del Sindaco Romizi. E lo stesso Presidente del Consiglio Leonardo Varasano soltanto qualche giorno fa in occasione di una sua intervista alla stampa ha dichiarato: ”Porto il Consiglio tra la gente”. Ma a quanto pare si tratta esclusivamente di slogan.
Forse il centro destra perugino e chi si autodefinisce civico preferisce trincerarsi all’interno di Palazzo dei Priori cercando di gestire l’ordinario senza parlare alla città nel suo insieme, si preferisce parlare di ipotetici spostamenti della fontana di viale Indipendenza al fine di distogliere i perugini dai problemi reali e impantanare l’attività del Consiglio e delle Commissioni in dibattiti che poco interessano i nostri concittadini al fine di rendere più evanescente le proprie responsabilità di fronte ad una decisione fortemente avversata come questa delle mense. Per quello che ci riguarda continueremo a richiedere a gran voce, nelle sedi opportune, la convocazione di questo Consiglio Grande. Ci chiediamo quando i cittadini potranno essere ascoltati dalla Giunta e dal Consiglio.
A questa nota ha fatto immediatamente seguito un'altra, diramata dal capogruppo di FI in consiglio comunale, Massimo Perati, che così replica:
Allarmismi inconsistenti e pretestuosi del Pd:
Parole in libertà quelle del gruppo PD sulla questione mense, questione con la quale sta evidentemente –ma alquanto maldestramente– tentando di intaccare quel clima di rinnovata fiducia e dialogo che l’amministrazione Romizi sta progressivamente costruendo con la città, nonostante la pesante situazione ereditata. Ben sanno i consiglieri del PD come alla citata Conferenza dei Capigruppo dello scorso 3 agosto si fosse votata all’unanimità la proposta di un Consiglio Grande sul tema dei “servizi all’infanzia”, ambito di ben più ampia portata rispetto alle “mense”, sulle quali invece si concentrano oggi tutte le energie del partito di minoranza. Nessun dietrofront rispetto agli impegni assunti. Anche all’ultima Conferenza dei Capigruppo si è ribadita l’intenzione di affrontare tali questioni, espressamente concordando con la capogruppo del partito di minoranza Rosetti del M5S di rimandare al prossimo lunedì 19 ottobre la decisione. Sin dall’agosto scorso, peraltro, si era ritenuto di non fare subito il Consiglio Grande per la necessità di attendere gli esiti di un congruo periodo di sperimentazione del nuovo sistema di refezione scolastica, che consentisse valutazioni corrette, ponderate e non affrettate. Incomprensibili, salvo che per la loro evidente pretestuosità politica, appaiono dunque gli allarmismi lanciati oggi alla stampa, determinati dal solo intento di infangare l’operato di questa maggioranza, tirando in ballo pure la figura del Presidente del Consiglio Comunale che nelle decisioni prese in Conferenza capigruppo – si rammenta a chi dovrebbe conoscere le norme regolamentari – non ha neppure potere di voto. Quanto infine alle divisioni interne, il PD potrebbe meglio impegnare i propri sforzi a risolvere le proprie, piuttosto che preoccuparsi di proiettare ombre sugli avversari politici.

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