"Valorizzare patrimonio Regione creando occupazione”
PERUGIA – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha deciso all'unanimità di inviare alla Commissione consiliare competente, accogliendo la proposta dell'assessore Fabio Paparelli, la mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva di attivare la Cassa depositi e prestiti affinché venissero emessi speciali strumenti finanziari finalizzati al sostegno dei beni culturali regionali.
L'Aula ha ritenuto quindi necessario approfondire quanto proposto dai consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, che mira, come ha spiegato Liberati, a “dare un senso nuovo al patrimonio e ai giacimenti culturali umbri, che sono un po' in rovina. Dalla cultura scaturisce una energia 'pulita', basata su beni immateriali, in grado di dare lavoro. La cultura è un asset pubblico strategico da valorizzare attraverso una nuova idea da assegnare alla Cassa depositi e prestiti: in Umbria la Cassa, che fa la raccolta postale, conta su quasi 12 miliardi di euro di depositi che arrivano dalle famiglie e circa 3 da imprese umbre. La Cassa dovrebbe dunque dare una possibilità di valorizzazione dei beni culturali, prevedendo una opzione volontaria sul patrimonio netto e sugli interessi generati, attraverso devoluzioni di modesta entità (1 per mille o 3 per mille). Contiamo di potere ottenere un vantaggio in termini di attrattività turistica e di posti di lavoro del valore di 50 milioni di euro annui. Crediamo che la Cassa depositi e prestiti, o Poste italiane, possano arrivare a sostenere, importanti beni culturali e architettonici, contando sulla collaborazione dei cittadini”.
L'assessore Fabio Paparelli è intervenuto sottolineando che “si tratta di una discussione da approfondire, tenendo conto che l'intervento della Cassa per la cultura dovrebbe rispettare le regole esistenti per le banche, così come avviene in Francia. Si tratterebbe dunque di prestiti e finanziamenti di singoli progetti ad associazioni che svolgono azioni di salvaguardia dei beni culturali. In Italia esiste uno strumento, l'art bonus, che prevede un regime fiscale agevolato per privati e imprese che effettuano interventi a favore della cultura e dello spettacolo. I beneficiari possono essere anche le istituzioni locali, le Regioni e gli enti locali. Essi devono comunicare mensilmente al ministero l'ammontare delle erogazioni ricevute. La Cassa starebbe studiando la possibilità di sostenere gli enti pubblici nell'attuazione dell'art bonus, che ha proprio lo scopo di sostenere la cultura. C'è la piena disponibilità della Giunta ad approfondire il tema del rapporto tra il sostegno alla cultura e la Cassa depositi e prestiti, magari nell'ambito dell'apposita Commissione consiliare”.
Il portavoce del centro destra e liste civiche, Claudio Ricci, si è detto “favorevole alla proposta del Movimento 5 Stelle e all'approfondimento proposto dall'assessore Paparelli. Un documento che va nella stessa direzione di quanto indicato con la nostra mozione in merito all'adozione di un piano di marketing operativo da parte della Giunta regionale, affinché vengano individuate poche, ma essenziali azioni strategiche nell'ambito della cultura, anche per mettere a valore i fondi comunitari. Dovremo lavorare molto nell'ambito della collaborazione tra pubblico e privato rivolta alla valorizzazione dei beni culturali regionali. Necessario prevedere misuratori dell'efficacia dei progetti finanziati con i fondi europei”.

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