Perugia - "Ho accettato volentieri l’invito della redazione del Giornale dell’Umbria - ha dichiarata Stefano Vinti - di iniziare una nuova rubrica settimanale del quotidiano che ha esordito domenica 4 ottobre. Il tema proposto sono stati i “muri” che si innalzano e che poi ricadono, a partire dal viaggio di Papa Francesco".

Di seguito il testo dell'articolo:
I muri si abbattono grazie agli uomini di buona volontà. La caduta del muro di Berlino, a tanti, aveva fatto credere ed illuso in un approdo della storia senza le grandi contraddizioni economiche, sociali, culturali e politiche. La storia si è ben presto preoccupata di smentire questa narrazione, infatti da allora il mondo vive in uno stato di “guerra permanente”, dove la legge del mercato e del profitto, impone nuove ingiustizie, insopportabili e drammatiche che innalzano nuovi muri, tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. Il liberismo è un costruttore di muri fenomenale e instancabile, che strappa e ridimensiona i diritti sociali ed i diritti civili, piegati alla legge del mercato.
Il pontificato di Papa Francesco, interpretando il Vangelo in modo inedito e radicalmente dalla parte degli ultimi e dei diseredati, impone una nuova critica che incoraggia la speranza.
Come scrive Fausto Bertinotti: “ la sfida di Papa Francesco è un’evidente testimonianza di fede che, in questo ordine mondiale, esprime in totale autonomia la denuncia non solo dei mali del mondo, ma anche delle cause che hanno generato un sistema economico che fa del denaro il proprio idolo”.
L’incontro a Cuba tra Papa Francesco ed il comandante Fidel è il ponte tra questa lettura del Vangelo ed il superamento dell’ideologia marxista-leninista. Al centro c’è la persona, non l’ideologia, Francesco mette al centro del suo messaggio la sua enorme curiosità e attenzione per la persona, e Fidel con la sua famiglia dismette il ruolo del capo della Rivoluzione e si presenta più fragile, vecchio e malato..
Cuba è stata il simbolo dello scontro tra il capitalismo e il socialismo reale, oggi è il simbolo della contraddizione tra nord e sud del mondo, e può diventare il simbolo concreto di un nuovo ponte, di un nuovo modo di affrontare i problemi dell’umanità.
Il ponte tra Cuba e il mondo sarà completo quando sarà cancellato l’illegale e disumano embargo economico imposto dall’arroganza imperiale degli USA all’isola della dignità, una condizione essenziale per aprire un nuovo cammino.

Stefano Vinti

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