L'operazione dovrebbe concludersi entro il mese di ottobre. Si tratta di lavoratori con mobilità in scadenza e che avranno contratti a tempo indeterminato. La Lega per il lavoro: "Finalmente un terreno di concretezza e di inversione di tendenza".

"Abbiamo partecipato al CVA di Biancospino di Gualdo Tadino all’incontro promosso dalla cordata imprenditoriale rappresentata dalla dottoressa De Martino.
 

Nella riunione è stata ufficializzata l’assunzione di 26 lavoratori ex Merloni con contratto a tempo indeterminato in un’azienda del gruppo.
Il rapporto di lavoro avrà inizio entro ottobre e riguarda i lavoratori che vedranno scadere la mobilità in questo mese.

Consideriamo questo dato oggettivo un fatto importante e un primo risultato dell’iniziativa che da anni stiamo portando avanti per impedire il degrado della fascia appenninica. Finora alle parole, a partire dall’accordo di programma, non sono mai seguiti i fatti. Ora sembra individuarsi un terreno di concretezza e di inversione di tendenza.

Vigileremo perché questo impegno si realizzi fino in fondo e inoltre si apra una prospettiva per i circa 1000 lavoratori coinvolti nella vertenza ex Merloni. Per questo oggi ribadiamo l’impegno perché si trovi una vera soluzione sul futuro della J.P. Industries e si diano veramente le gambe all’accordo di programma.

Ribadiamo il concetto mai sufficientemente sottolineato relativo al fatto che la fascia appenninica risulta purtroppo quella più colpita dalla crisi e rispetto alla quale la ventilata ripresa non ha dato nessun segnale reale di concretezza.

Confermiamo la positività dell’incontro di questa mattina sottolineando l’esigenza di un confronto sul futuro di questo territorio che ha perso migliaia  di posti di lavoro negli ultimi 10 anni. Confronto che deve coinvolgere le associazioni delle imprese, le istituzioni locali e regionali e lo stesso governo nazionale".

 
Luciano Recchioni,
Lega per il Lavoro

                                                                                                                       

Mario Bravi,
Cgil

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