Puntare sul rilancio dell’edilizia pubblica, come per esempio quella scolastica, e del dissesto idrogeologico, come piani strategici per la ripresa del settore. Perché il settore comincia ad avere piccoli segnali di ripresa, ma non in termini assoluti se confrontati al periodo antecedente la crisi. Una depressione che ha falcidiato il livello occupazionale del settore delle costruzioni, in prevalenza fatto da piccole e piccolissime imprese. E quindi è necessario ripensare la riorganizzazione del settore, del sistema della bilateralità che potrebbe essere più rispondente alle esigenze dello stesso se superasse la provincializzazione con un percorso che porti alla regionalizzazione e quindi anche a un unico contratto regionale integrativo.

Di questo si è trattato nel corso dell’Assemblea organizzativa della Filca Cisl Umbria che si è tenuto questa mattina ad Orvieto. Dopo il saluto del sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, a descrivere la situazione regionale è stato il segretario generale regionale della Filca Cisl Umbria Tino Tosti che ha sottolineato l’importanza della contrattazione, soprattutto in questa fase di stallo, e di come sostenere il settore. “Lotta alla illegalità prima di tutto –ha sottolineato il segretario- che, oltre a distorcere il sistema, a livello nazionale si stima costi almeno 60 miliardi all’anno”. E poi la conversione del settore delle costruzioni che deve ripensarsi in termini di ristrutturazione e di messa in sicurezza del territorio. “Un percorso, quest’ultimo, che è già stato avviato –ha continuato Tosti-. Ciò è esemplificato dai dati: dal 2007, infatti, il fatturato indotto dalla costruzione di case si è ridotto di tre quarti in termini reali, dove nel giro d’affari legato all’abitativo le ristrutturazioni sono passate dal 41 per cento del 2007 al 72,8 per cento”.

All’incontro, che è stato presieduto dal segretario regionale della Filca Cisl Enrico Borri, è intervenuto il segretario generale regionale della Cisl Umbria Ulderico Sbarra che ha ribadito l’importanza della rappresentanza del sindacato che deve rinforzarsi dalle prime linee. “Il taglio progressivo delle risorse –ha sottolineato- rende indispensabile l’intervento del sindacato nella concertazione con i comuni, per il mantenimento qualitativo e quantitativo dei servizi”. Per Sbarra, quindi il lavoro va ripensato e, proprio come per il settore edile che deve essere ripensato anche in termini di ristrutturazione dell’esistente, deve trovare nuove forme proprio ripartendo dalla bellezza del territorio e dalla ricchezza culturale esistente.

L’assemblea organizzativa è stata conclusa dal segretario nazionale Filca Cisl Franco Turri che ha ribadito l’importanza della macchina organizzativa. “Solo con una macchina che marcia – ha concluso- sarà possibile entrare nel merito dei problemi, per i quali vanno trovate soluzioni a livello locale. E quindi ripensare e contestualizzare l’edilizia, che rappresenta un volano di sviluppo per gli altri settori, ma che deve poter contare su nuovi e importanti investimenti”.

 

 

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