GROSSETO -  “Il Corriere di Maremma dal 6 ottobre non sarà più in edicola, 5 giornalisti e una schiera di collaboratori si troveranno a casa. E’ questo l’amaro epilogo che non avremmo mai voluto commentare. Nessuno al Corriere aveva proferito parola circa l’incresciosa situazione che stavano vivendo. Con dignità e fermezza hanno continuato a portare avanti il proprio lavoro, la loro missione: quella di informare, come hanno sempre fatto dal 2002, schiere di giornalisti che si sono avvicendati e chi è rimasto fin da allora davanti a quei computer. Dicevamo che Grosseto non avrebbe potuto reggere tre giornali e invece così è stato per tredici anni, e ne sarebbero trascorsi altrettanti e forse più, se non fosse intervenuta una crisi senza precedenti, ma soprattutto una gestione che forse è stata troppo penalizzante per Grosseto.

Giunga a mio nome personale e a quello di tutto il PD solidarietà e vicinanza ai giornalisti della redazione e ai collaboratori. Certo non possiamo stare con le mani in mano ed assistere impotenti a questo depauperamento dell’informazione grossetana e del pluralismo che sono il sale della democrazia. Ci attiveremo con i nostri referenti a livello istituzionale per comprendere cosa è possibile fare per evitare quanto si profila all’orizzonte. La cosa che più stride è l’atteggiamento mostrato dalla proprietà, che uccide consapevolmente un proprio figlio e poi, senza neppure seppellirlo, ne vuole adottare un altro. La scusa avanzata per giustificare la chiusura delle trecento copie giornaliere vendute non regge e dunque è lecito chiedersi il perché si è arrivati a questo, a voler praticare l’eutanasia a chi moribondo non era”.

Marco Simiani
Segretario provinciale PD Grosseto

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