“L’Umbria turistica”: bella stagione per le 6.440 imprese umbre
PERUGIA - Il settore, esaminato in maniera allargata (strutture ricettive –alloggio e ristorazione, trasporti e altri servizi al turista), evidenzia, a fine giugno 2015, dati confortanti di crescita rispetto all’anno precedente (+2,3%). Meglio di tutte le imprese di servizi al turista (trasporti, noleggi, musei, agenzie di viaggio), con un +3,7%, bene le imprese che gravitano nel settore della ristorazione (2,3): per ovvi motivi, più contenuta la crescita del settore dei servizi di alloggio (+0,7%).
Le variazioni degli ultimi due anni, positive e in crescita, fanno ben sperare in ulteriori margini di miglioramento, tenendo conto anche che il peso del settore turistico è passato negli ultimi 5 anni dal 7% a quasi l’8%.
Terni cresce più del capoluogo di provincia e risulta più attrattiva territorialmente per le Unità locali con sede fuori provincia.
Dal confronto dei bilanci del 2013 con il 2012 ci sono luci ed ombre: cresce il valore della produzione del settore ristorazione e somministrazione, in misura minore anche quello della ricettività, cala quello dei servizi al turista e, pur con qualche piccolo segnale di ripresa, negativi i valori del risultato operativo e risultato netto.
Positivi i dati dell’Osservatorio Benchmarking Alberghiero tra luglio e agosto 2015 con valori di occupazione e ricavo medio per camera superiori allo stesso periodo dell’anno passato e a quelli registrati nei mesi precedenti del 2015.
Il sistema imprenditoriale del settore turistico in Umbria
Da una fotografia del settore turistico a inizio estate (i dati sono aggiornati al 30 giungo 2015) sono 6.440 le sedi di imprese Umbre che “ci lavorano” e la ripartizione per provincia di chi opera nel turismo vede il 77% della concentrazione a Perugia e il restante 23% a Terni.
Confrontando i dati del II trimestre 2015 con i rispettivi periodi degli anni precedenti la variazione percentuale del numero di imprese esaminate registra un +2,3% a livello regionale, con la provincia di Terni che segna un +3,4 rispetto ad un più modesto 2,0 di quella di Perugia.
Le 6.440 imprese del settore turistico allargato (strutture ricettive –alloggio e ristorazione, trasporti e altri servizi al turista) rappresentano il 7,92 % del totale imprese.
Per quanto concerne la forma societaria il 42,13% sono imprese individuali, il 37,19% società di persone, il 18,57 società di capitali.
Comparando poi la situazione a livello nazionale si nota che l’Umbria si assesta al 13° posto rispetto alle altre regioni italiane per incidenza percentuale del settore esaminato con l’Italia che registra un 8,7 e l’Italia Centrale un più ampio 9,5 (giustamente motivato da Lazio e Toscana).
Quanto detto per le sedi si rafforza, rendendo ancora di più l’idea dell’importanza del fenomeno del turismo, se si esamina brevemente quello che accade per le localizzazioni.
In Umbria al 30 giugno 2015 sono 8.660 le unità locali in totale, di queste il 74,4% sono rappresentate dalle 6.440 sedi, seguono le UL con sede in provincia con il 20,1% e le UL con sede fuori provincia: queste ultime rappresentate per il 4,8% dalle 1° ul e lo 0,7 dalle restanti.
Rispetto allo stesso trimestre del 2014 anche per le localizzazioni, così come visto per le sole sedi d’impresa, si conferma una crescita del 2,4%: Terni cresce più di Perugia (+2,7% rispetto al 2,3%), un inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti che, eccezion fatta per il II 2014, ha sempre visto una crescita maggiore nella provincia di Perugia. Il 76% (75,99) si trovano nella provincia di Perugia e il restante 24% in quella di Terni.
Nella composizione delle UL vediamo che il 7,6% a Terni è rappresentato delle 1°UL con sede fuori provincia che rappresentano solo il 3,95% per Perugia, nel totale delle UL con sede fuori provincia, quindi Terni con l’8,51% risulta più attrattiva del capoluogo di Regione (che si ferma al 4,54).
Rispetto al totale delle unità locali umbre il settore turistico pesa l’8,8%, e si colloca al 12° posto tra le regioni italiane, con un valore più basso si di quello nazionale (+9,3%) sia dell’Italia centrale (+10,2%).
L’analisi dei bilanci per le società di capitale operanti in Umbria nel settore turistico allargato per le due annualità 2012‐2013 permette di evidenziare alcuni dati significativi.
I dati aggregati riguardano rispettivamente 694 bilanci per il 2012 e 743 per il 2013, mentre per il 2014 si è preferito rivedere l’analisi a fine anno in attesa di avere i dati al completo, attualmente disponibili solo per il 60% delle aziende del settore.
In particolare il valore della produzione 2013 dell’intero comparto è di € 623.901.819,00 inferiore a quello registrato nel 2012 pari € 647.758.427,00.
Al calo di valore della produzione del 2013 si contrappone un miglioramento del Margine Operativo Lordo (MOL) che dai € 34.337.357 del 2012 passa ai € 35.778.973 del 2013 esprimendo l’efficienza produttiva delle imprese, ovvero la capacità di coprire con i ricavi commerciali il costo degli investimenti, sottratti tutti i costi di esercizio.
In forte crescita il settore della ristorazione e somministrazione che ha visto incrementare il valore della produzione da 153.483.226 del 2012 ai 165.477.495 euro del 2013 Si incrementa anche il valore della produzione del settore della ricettività dai 108.222.094 del 2012 ai 113.264.857 euro del 2013.
Questi dati positivi tuttavia non hanno un riscontro a livello di risultato operativo e risultato netto che, pur se con un lieve miglioramento, continuano ad avere valori ampiamente negativi.
Valori negativi si registrano anche per Roe e Roi di settore che esprimono la ridotta capacità dell’impresa di produrre reddito per la proprietà e per i finanziatori, non considerando chiaramente sia la gestione finanziaria, che quella tributaria e straordinaria delle imprese.
Anche l’indicatore di liquidità immediata non ha un dato positivo evidenziando una situazione più preoccupante principalmente nella ricettività che registra un valore medio pari allo 0,4%.
Unioncamere Umbria, con la collaborazione della Confindustria e Confcommercio ed il supporto di RES e STR Global, raccolgono quotidianamente da un campione di 35 alberghi umbri (2.120 camere), utilizzando
lo standard metodologico internazionale, alcuni dati utili ad elaborare il tasso di occupazione (Occupancy), la tariffa media giornaliera (ADR) e il ricavo medio per camera (RevPAR).
I dati di performance delle strutture alberghiere, aggregati in rapporti mensili e settimanali, descrivono l’andamento di settore del territorio e permettono di valutare l’impatto di iniziative, eventi regionali e politiche commerciali adottate.
Si evidenziano dati positivi per il settore alberghiero in ripresa dal mese di aprile con un rallentamento nel mese giugno. Segnali altrettanto positivi sono stati registrati per l’occupazione media delle camere anche se nel mese di giugno si è registrata una flessione del ricavo medio per camera disponibile.
Luglio e Agosto hanno confermato il trend positivo dell’occupazione delle camere e del RevPAR, mentre il valore dell’ADR ad agosto ha subito una lieve flessione.

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