PERUGIA - “La nostra terra offre tutte le caratteristiche per avviare un percorso di ripresa; occorre, pertanto, che il rapporto fra le organizzazioni datoriali e le organizzazioni sindacali sia sinergico per trovare tutte le strade per rilanciare l’agricoltura della nostra provincia”. Lo scrivono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria in un passaggio della piattaforma per il rinnovo del contratto provinciale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Perugia per il periodo 2016/2019.

Nella piattaforma, che sarà posta alla base della trattativa con la controparte datoriale, i sindacati umbri chiedono una rinnovata attenzione alle problematiche del mondo del lavoro”, perché è solo attraverso la qualità del lavoro che si può ottenere la qualità del prodotto. Qualità del lavoro che concretamente per i sindacati significa formazione, informazione, sicurezza, inclusione, partecipazione, rispetto dei diritti e dei doveri, rispetto delle regole.

“In questo quadro – si legge nella piattaforma di Flai, Fai e Uila - la sicurezza sul lavoro continua ad essere prioritaria e centrale e la istituzione degli RLST rappresenta un punto di avanzamento per la nostra provincia, sia per la sicurezza sia per combattere il lavoro nero e grigio che si nasconde sul nostro territorio”.

Altro aspetto importante è quello della bilateralità, che rappresenta “un’opportunità per costruire strumenti utili a dare concretezze e risposte alle lavoratrici ed ai lavoratori di questo territorio”.

Sul fronte della sicurezza è invece “indispensabile” per i sindacati che si attivino le figure di “Informatore sulla sicurezza”, con il supporto dell’ente bilaterale, che affianchino le figura degli RLS (Rappresentante Lavoratori Sicurezza) e in futuro degli RLST (Rappresentante Lavoratori Sicurezza Territoriale).

Passando alla parte economica, i sindacati chiedono un aumento salariale di 90 euro al 5° livello. Inoltre, per i sindacati, “questa tornata di rinnovo dei CPL deve essere l’occasione per dare un’applicazione diffusa in tutto il territorio nazionale al salario di secondo livello legato alla produttività. Ma qualora non venisse raggiunto l’accordo per il premio per obiettivi, i sindacati chiedono “un ulteriore aumento pari al 2.5% del salario contrattuale”.

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