La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha espresso cordoglio per la morte di Pietro Ingrao. "Una personalità così forte ed importante non solo per la vicenda nazionale dell'Italia repubblicana, ma per la storia di questa nostra terra umbra, alla quale era molto legato essendo stato per molte legislature capolista del Pci e deputato qui eletto. La regione deve non poco proprio alla ricchezza e alla tenacia del suo impegno politico culturale e civile, dentro le lotte operaie e contadine, negli anni '50, '60 e '70, nella elaborazione di una visione dell'Umbria capace di infrangere e oltrepassare più antichi ed angusti orizzonti municipalistici e localistici. Fino a fare della nostra piccola regione, come ho anche avuto modo di ricordare facendogli gli auguri per i cento anni un territorio esemplare e protagonista delle necessità e delle possibilità di un rinnovamento profondo dell'Italia dopo la prima fase della storia repubblicana".
Per Catiuscia Marini "furono i legami con Aldo Capitini, con Walter Binni, nella trama dell'impegno antifascista che lo avevano gia' portato le prime volte i Umbria. E poi più avanti, dopo il 1958, immerso nelle lotte popolari, nella progettazione e nel rilancio della funzione dei poteri locali fino alle questioni difficili dello sviluppo e della nuova qualità sociale, in una visione di liberazione umana che traeva poi nel pacifismo della Marcia della pace Perugia-Assisi il suo più profondo orizzonte culturale ed ideale. Qui stanno certo le due radici piu' profonde che in un ricchissimo pluralismo recano nella storia umbra il segno più forte e diretto della vita e del pensiero di Pietro Ingrao".
 

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