"Già in passato ho sollevato l'esigenza del reddito di cittadinanza. Bene questa predisposizione dimostrata dall'Aula. Siamo in una società che soffre. Ci sono situazioni e casi umani terribili. Su questa battaglia dobbiamo essere uniti. Nel nostro programma politico abbiamo tre punti: riduzione dei costi della politica, come segnale di buon costume; favorire il lavoro innovative con la creazione di nuove start up; lotta alla povertà dilagante.

Ci sono 185mila persone, secondo i dati dell'Aur, che vivono con un reddito insufficiente. L'Umbria vanta una grande tradizione di civiltà democratica, di grande coesione sociale. È chiaro che la crisi aumenta le disuguaglianze. L'imposizione fiscale in Europa sta assumendo caratteri regressivi.

Ricordo che già nel 2009, in questo Consiglio regionale, l'allora consigliere Stefano Vinti propose un atto legislativo analogo a questo di oggi.

Nel programma di legislatura della presidente Marini ci sono pagine in cui si legge la volontà di mettere in campo azioni concrete contro le povertà. Si tratta nello specifico del paragrafo dedicato alla tutela della salute e alla coesione sociale.

È innegabile che esistono problemi seri di copertura finanziaria. Per questo è importantissimo, in questa fase, rendere lo strumento estremamente selettivo. Le poche risorse a disposizione devono raggiungere le fasce più sofferenti della società umbra. Proprio ieri è uscito in Italia un libro di un economista americano, colui che è stato il responsabile della politica economica di Clinton. Si intitola 'Come salvare il capitalismo'. Emerge che la terapia principale è il reddito minimo universale, come dire il reddito di cittadinanza. È fuori discussione che nelle società occidentali stanno aumentando le disuguaglianze”.

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