Il rendiconto 2014 approvato dall’assemblea legislativa umbra
PERUGIA – Il Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2014 è stato presentato oggi all'Assemblea legislativa dell'Umbria. Il relatore di maggioranza, Andrea Smacchi (Pd), ha messo in evidenza la positività delle scelte operate dalla Regione e gli obiettivi che sono stati perseguiti, tra cui bilancio in equilibrio, invarianza fiscale, rispetto del tetto di indebitamento, mantenimento della qualità dei servizi, riorganizzazione e riduzione della spesa. A seguire i rappresentanti delle opposizioni: Maria Grazia Carbonari per il Movimento 5 Stelle e Claudio Ricci per la Coalizione centrodestra e liste civiche hanno illustrato tutte le critiche e i punti non convincenti del documento. Il dibattito prosegue con gli interventi di Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale), Andrea Liberati (M5S) e le conclusioni della presidente della Giunta, Catiuscia Marini.
LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA
Nella sua relazione Andrea Smacchi (PD-presidente della Prima commissione) ha illustrato l'atto spiegando che “il Rendiconto 2014 attesta i risultati positivi della gestione finanziaria della Regione. L'invarianza fiscale, la razionalizzazione della spesa, il mantenimento della qualità dei servizi, sono stati obiettivi raggiunti anche nel 2014, nonostante la crisi economica e i forti tagli ai trasferimenti. La Regione ha perso 450 milioni di euro di trasferimenti in 4 anni, pur mantenendo inalterati i servizi offerti. Tutto questo grazie alla riduzione della spesa attraverso il taglio delle spese per consulenze, convegni e auto di rappresentanza; del numero dei dirigenti, del personale dipendente; alla riduzione dei vitalizi e la riduzione delle indennità; alla dismissione di sedi e uffici.
Questa sarà una legislatura certo complessa ma anche importante e proficua: riforma della Provincia e riorganizzazione delle deleghe, nuove prospettive per le agenzie come Sviluppumbria e Gepafin, testimoniano un passo deciso verso l’azione delle riforme che la maggioranza sta mettendo in campo. Ma è bene ricordare che non si parte da zero, visto che sono già state realizzate la soppressione delle comunità montane e l’Agenzia regionale della obilità sono interventi che avranno nel medio periodo un impatto anche in termini di semplificazione amministrativa, ossia risparmi e un rapporto funzionale per i cittadini, per dare risposte concrete in tempi certi. Per quanto riguarda i numeri del rendiconto sul bilancio, i dati confermano un bilancio solido: si registra un avanzo di 9 milioni di euro, vengono rispettati gli equilibri di gestione elevato il quadro di realizzazione delle entrate e un’azione importante sul recupero dell’evasione fiscale pari a 32 milioni di euro, buone le performance anche sui pagamenti, la velocità di cassa della spesa si attesta intorno all’80 per cento, rimanendo stabile nell’ultimo triennio, il Patto di Stabilità risulta rispettato con la sanità in equilibrio finanziario.
Il bilancio dell'Umbria è in equilibrio, trasparente e qualificato, privo di punti oscuri. È stato valutato positivamente da tutti gli organismi competenti. Anche i lavori della Commissione hanno dimostrato la volontà di affrontare qualsiasi tema senza paura del confronto. L'Umbria è in linea con le regole per l'indebitamento e per l'utilizzo dei fondi nazionali e comunitari. La Regione ha utilizzato solo il 70 per cento della propria capacità di indebitamento, è quindi esagerato e infondato ogni atteggiamento allarmistico. I bilanci di agenzie e società partecipate dalla Regione sono positivi, in ogni caso il tema delle partecipate è all'esame della Giunta e della maggioranza, per andare verso una profonda riorganizzazione, per cambiamenti funzionali agli obiettivi che ci siamo posti. I revisori della Corte dei conti esprimono un giudizio favorevole pur in presenza di rilievi di cui faremo tesoro. Il nostro obiettivo resta infatti quello di restituire un’Umbria migliore più efficiente e pronta alle sfide che ci attendono: la nostra Regione per esempio è benchmark per quanto riguarda la sanità, il tutto frutto della capacità di programmazione dell’Ente come testimonia il Centro studio sintesi con il dossier Taxpayer Italia 2015 in cui si rileva che il rapporto tra prelievo fiscale e spesa pubblica corrisponde alla qualità dei servizi offerti, segno quindi di efficienza e buona amministrazione.
Questo atto chiude di fatto una legislatura, la IX, caratterizzata da un grande impegno per le riforme, e da un lavoro messo a dura prova. Spetta a noi consolidare i segnali di ripresa arrivati nelle ultime settimane, l’analisi ci dice infatti che l’economia della nostra Regione è ripartita con un incremento del PIL passato dallo 0, 3 allo 0,4 nel secondo trimestre 2015. Ci sono dati positivi sull’occupazione, la disoccupazione nella nostra regione è scesa sotto al 10 per cento nel secondo trimestre dell’anno (il dato migliore dal 2012), accompagnato dall’aumento in termini assoluti della forza lavoro degli occupati. Una fotografia fondamentale, che per noi dovrà essere un punto di partenza. Posso assicurare che la prima commissione farà la sua parte al fine di accompagnare e supportare il percorso di rilancio e di crescita della nostra regione”.
INTERVENTI MINORANZA
MARIA GRAZIA CARBONARI (Movimento 5 Stelle): “IL RENDICONTO È UN ATTO DI IMPATTO ENORME SULLA VITA TUTTI I CITTADINI. PER QUESTO PRETENDIAMO TRASPARENZA E VERITÀ, ESSENZA DELLA DEMOCRAZIA. L'articolo 196 del Tuel chiarisce l'importanza di questo atto. Da tempo denunciamo che ci sia un completo rispetto dell'articolo 196 del Tuel. Da quando ci siamo insediati abbiamo chiesto documenti e non tutti ci sono stati forniti. Il rendiconto ha punti oscuri. A partire dal problema dei CONTRATTI DERIVATI. La regione ha un differenziale negativo tra entrate e uscite dei derivati per un milione 600mila euro nel 2014 e di un milione 900 mila euro nel 2013. Inoltre la Corte dei Conti, la Corte Costituzionale e il codice civile dicono che avere è necessario avere sempre il valore del marck to market, il valore di mercato dei derivati alla data del 31 dicembre 2014. Purtroppo questo valore per l'amministrazione è un dato inutile. Abbiamo ricevuto in commissione rassicurazioni in merito dall'assessore Barberini, perché questo non è un dato rappresentativo. Per noi, invece, è rappresentativo perché la legge obbliga le società private a presentarlo. Quindi noi ve lo chiediamo e ce lo dovete dare, così come le copie dei contratti derivati. Altri problemi nel rendiconto li troviamo negli INCARICHI DEGLI AGLI UFFICI DI SUPPORTO DEGLI ORGANI POLITICI che, dice la Corte, prescindono da qualsiasi requisito di professionalità e idoneità all'incarico, peraltro con notevole utilizzo di risorse pubbliche. C'è stato un incremento del 18 per cento della spesa sostenuta per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Oramai la Regione usa questi contratti per fabbisogni stabili e in crescita, in contrasto con la legge. Sui CONTROLLI INTERNI la Corte dei Conti rileva un altro elemento di mancanza di trasparenza perché nella relazione della Presidente sui controlli 2014 si evince solo una descrizione formale del sistema dei controlli, peraltro coincidente con quella del 2013. Anche per il CONTENZIOSO la Corte dei Conti denuncia l'incompletezza dei dati trasmessi dall'Amministrazione, che non consentono di avere una quadro preciso sulla situazione finanziaria. In sostanza non si sa quanto rischia di dover pagare la Regione in contrasto con il basilare principio di prudenza. Intanto, però, sono stati stanziati per il fondo rischio un milione e 700 mila euro. Per le SPESE DI RAPPRESENTANZA la Giunta dice di aver ridotto dell'80 per cento. La Corte dei Conti ritiene l'operato Giunta contrario alla normativa vigente, perché la spesa continua ad attestarsi su livelli superiori a quelli stabiliti dal legislatore. Inoltre l'amministrazione non considera come spese di rappresentanza tutte quelle che secondo la legge dovrebbero essere considerate tali. Anche per la SANITÀ c'è qualche lato oscuro. La Corte dei Conti rileva che nonostante nel 2014 sia stata istituita la centrale unica per gli acquisti la percentuale degli acquisti centralizzati è rimasta sostanzialmente invariata, passando dal 49 del 2013 al 50 per cento del 2014. invece questo passaggio dovrebbe comportare un notevole risparmio. Le Asl, poi, fanno un reiterato utilizzo delle proroghe contrattuali e hanno scarsa tempestività nel rinnovo delle convenzioni, con conseguente utilizzo di atti in sanatoria. Inoltre per la Corte la Regione non fa autonomamente i dovuti controlli sulle strutture ricettive degli anziani. Sugli IMMOBILI CONCESSI A USO GRATUITO abbiamo chiesto a chi sono stati dati e non abbiamo ottenuto risposta. La mancanza del DOCUMENTO ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE fa sorgere il timore che manchi a questa Giunta una visione di insieme e un progetto su come affrontare i problemi. La giunta avrebbe dovuto presentare il Dap entro il 31 luglio, cosa che non ha fatto. Sui RESIDUI ci sono anomalie sulla contabilizzazione dei crediti residui attivi e sui debiti e residui passivi. La corte lamenta la possibilità che i debiti di funzionamento risultanti dal conto del patrimonio siano inferiori a quelli presenti. Nella VALORIZZZAZIONE DEL PATRIMONIO REGIONALE rileviamo il mancato rispetto da parte dell'Amministrazione dei basilari principi sui bilanci di relazione dei bilanci. Abbiamo perplessità sulla mancata decurtazione dai valori dei cespiti in base alla rivalutazione Istat. La Corte ha invitato l'Amministrazione a conformarsi a queste. Abbiamo fatto richieste di chiarimento e ci è stato risposto che è in corso un affinamento metodologico. Vedremo nel 2015. Nonostante questi richiami della Corte dei Conti e le nostre richieste consiglieri la Giunta non ha fornito questi dati. Noi insisteremo e li otterremo per dare maggiori informazioni ai cittadini”.
CLAUDIO RICCI (Portavoce centrodestra e liste civiche): “VOTO CONTRARIO SUL DOCUMENTO MA, SE LE PROSSIME SCELTE SARANNO DI REALE CAMBIAMENTO SU ALCUNI ASPETTI, SAREMO DISPONIBILI AL CONFRONTO SU SPECIFICHE TEMATICHE. Quello di oggi è un atto tecnico che risente di numerose variazioni spesso dovute al cambio dei parametri da parte del governo durante l'esercizio finanziario. L'Assemblea ponga il tema che Regione e Comuni non possono essere costretti a variazioni tecniche per cambio di valutazione del governo. Riconosciamo le difficoltà dovute ai tagli alle regioni, concretizzati in 10 miliardi di euro in meno nel periodo 2008-2015, più il taglio dei parametri tecnici per 12,9 miliardi nel Patto di stabilità, quindi l'ulteriore taglio alla sanità per le Regioni di 17,5 miliardi. Serve un elemento di federalismo responsabile. Chi vuole attuare determinate politiche, le deve pagare con i propri bilanci e non demandando a Regioni e Comuni il costo delle politiche decise. La Regione Umbria ha cercato di sostenere i comuni con 60 milioni di euro nel patto di stabilità, un provvedimento importante per sbloccare alcune infrastrutture. Nel bilancio vi sono aspetti negativi cui porre rimedio nel 2016. Si ravvisa un elevato grado di rigidità del bilancio, con sempre meno risorse libere, meno 100 milioni di euro. Occorre agire su spesa corrente e spese settoriali, che sono incrementate. Bene il personale con meno 3 per cento, anche se una posizione organizzativa ogni 2.9 unità di personale preoccupa. La Corte dei conti segnala sprechi, incarichi e consulenze, soprattutto nella sanità. Il Centro acquisti sanità è al 50 per cento, anche se abbiamo preso atto di ottimizzazioni svolte da singole strutture che hanno fatto acquisti per tutte le strutture regionali. La Corte segnala anche perdite rilevanti da parte delle società partecipate, inefficienze che pesano sul bilancio della Regione. Si rilevano anche discrasie, da chiarire con atti successivi. Alcune società sono in perdita, come Umbra Flor, Sviluppumbria, Umbria tpl e mobilità. Però è stata consegnata una tabella di integrazione dove figurano utili per alcune società, vi sono quindi delle incongruenze. Gli stessi Revisori dei conti raccomandano 'nuovamente' di monitorare costantemente l'andamento delle società partecipate. Una riflessione è iniziata, è tema urgente, collegato all'efficienza e alle scelte delle persone basate sul merito. Derivati: positivo il giudizio di parificazione ma rilevate implicazioni future potenzialmente dannose. Su questi punti l'Assemblea deve intraprendere azioni adeguate. Tasso immigratorio: è negativo, quindi start up e imprese con giovani sono costretti ad andare fuori dalla nostra regione; ci aspettiamo che l'azione di governo possa modificare questo tasso immigratorio negativo. Servono trasporti adeguati, innovazione tecnologica, capacità di risparmio e riduzione della leva fiscale, la semplificazione prevista con Piano biennale. Infine, i fondi strutturali UE devono introdurre misuratori per capire le azioni che si svolgono e la loro efficienza, quanti posti di lavoro determinano. Turismo e cultura possono aiutare molto, soprattutto se si insisterà sulle reti commerciali di vendita, per arrivare a più pernottamenti. Positivo che non ci siano state anticipazioni di cassa e rispettati i i termini del patto di stabilità”.
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APPROVATO IL RENDICONTO GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 – VOTO CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI
Il Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2014 è stato approvato oggi dall'Assemblea legislativa dell'Umbria con 13 sì (Pd, Umbria più uguale, Socialisti) e 8 no (Ricci presidente, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega nord, Movimento 5 Stelle).
GLI INTERVENTI
GIUSEPPE BIANCARELLI (Umbria più uguale): “LOTTA ALLE POVERTÀ E INCENTIVI ALL'OCCUPAZIONE GIOVANILE - Ci apprestiamo ad approvare uno dei primi atti importanti di questa legislatura, anche se si tratta di risultanze contabili definite e non modificabili. Siamo quindi chiamati ad avviare un ragionamento di prospettiva. Su questo atto vi è stato un approfondito filtro tecnico da parte della Corte dei conti che ha emesso un giudizio di parifica del quale prendiamo atto. Per quanto attiene ad argomenti specifici, la sanità, dopo i recenti, ingenti tagli di risorse per decine di milioni di euro, si impone la necessità di dar luogo ad economie e lotta allo spreco. Tuttavia siamo chiamati a mantenere un livello accettabile per quanto attiene ai servizi, nel rispetto del previsto diritto alla salute. Bisogna intervenire con forza per abbattere i tempi delle liste di attesa. Puntare con decisione sull'efficientamento del sistema. Ma alla sanità dobbiamo legare anche i servizi sociali puntando a combattere l'avanzamento delle povertà che sta interessando moltissime famiglie umbre. I fondi comunitari rappresentano un'importante opportunità per investimenti e mobilitazione economica ed occupazionale. Particolari risorse vanno indirizzate per una occupazione innovativa e rivolta ai giovani e verificarne, nell'immediato, gli effetti prodotti. Il tasso immigratorio negativo non rappresenta un dato positivo e questo è un tema che merita i dovuti approfondimenti. Da evidenziare una insufficiente manutenzione delle strade. Fondamentale salvaguardare il sistema dei Comuni, che rappresentano il perno sul quale si regge il sistema istituzionale. Serve sussidiarietà vera e puntare con maggiore ed ulteriore forza sulla semplificazione amministrativa. Rinnovo l'invito ad intensificare la lotta contro ogni forma di povertà. Un'azione che dobbiamo mettere in campo al di là ed al di sopra di ogni appartenenza politica. In questi giorni si parla di 'ripresina', di un rallentamento della crisi, ma esistono indicatori che destano ancora preoccupazione per le molte criticità che stanno interessando i nostri territori. Bene l'attenzione e l'impegno della Regione rivolto ai dipendenti delle Province, ma la stessa cosa va fatta per quelli dell'Agenzia forestale. In merito alle 'Partecipate', esiste un solo modo per garantirne l'efficacia: la qualità delle persone che vi vengono nominate. Non è possibile procedere a nomine attraverso una normativa obsoleta come quella dettata dalla legge regionale '11/95' (Disciplina delle nomine di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi), servono norme di evidenza pubblica. Bisogna eliminare con forza il potere delle oligarchie. In merito alla manutenzione del territorio, siamo di fronte ad un elevato rischio idrogeologico. Per questo vanno previsti interventi mirati prima che si vadano a creare grandi danni economici ed ambientali”.
ANDREA LIBERATI (Movimento 5 Stelle): “LA TRASPARENZA È L’ESSENZA DELLA DEMOCRAZIA. ESSERE TRASPARENTI NON È UN ATTO DI CORAGGIO, MA DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEI CITTADINI - Oggi è stata convocata l'Aula non per il rendiconto generale, ma perché il prossimo 8 settembre sarebbero scaduti i termini della convalidazione degli eletti. Tornando comunque al documento in discussione, ha un impatto enorme sulla vita dei cittadini, e noi, rappresentanti dei cittadini, pretendiamo la massima trasparenza, un tema che si pone pesantemente per la Giunta. Noi siamo costretti ad andare vanti alla cieca per quanto attiene a delibere di giunta, delibere dirigenziali, delle aziende ospedaliere e delle Asl. La trasparenza è l’essenza della democrazia e senza di essa non veniamo messi in condizione di lavorare adeguatamente. Chiediamo quindi un chiaro impegno in proposito alla presidente Marini. Abbiamo bisogno di informazioni chiare per valutare la reale consistenza del debito effettivo potenziale della Regione. Rileviamo però che questa mancanza di trasparenza si è verificata anche nei confronti della Corte dei conti, che chiede da anni alcuni dati che, non sappiamo per quale motivo, non le vengono consegnati, tuttavia si ottiene comunque la parifica. Faccio presente che abbiamo finalmente ottenuto tutte le tabelle e cifre erogate dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica nei confronti di magistrati per attività prestata. Su questo interesseremo il Csm, perché consideriamo inopportuno ricevere compensi da parte di una struttura presieduta dal Presidente della Giunta regionale. La strategia della Giunta di prendere tempo nella consegna di documenti è una strategia vecchia e collaudata e troppe volte sono i dirigenti a rispondere e non gli assessori. La Giunta dà delle non risposte e non produce documenti ufficiali. Solo generiche rassicurazioni. La poca trasparenza crediamo abbia delle ricadute profonde in ordine alla vita economica della Regione. In merito ai contratti derivati è come fare scommesse con i nostri soldi, quelli dei cittadini. Sappiamo da documenti ufficiali usciti anche sul Corriere della Sera che l’Umbria è la terza regione d’Italia per maggiore impiego di strumenti finanziari derivati, appunto le scommesse. E allora ci chiediamo il perché non ci viene dato il valore del derivato al prezzo di mercato. Forse diamo fastidio a qualche istituto di credito? Non si era detto che la politica è più forte della finanza? Dobbiamo superare i contratti derivati, ma su questo punto non possiamo indagare più a fondo perché non abbiamo i contratti ed è stata la stessa Corte dei Conti a scrivere della mancanza di quel dato che ha vanificato in gran parte l’efficacia informativa dell’allegato relativo e che è in netto contrasto con il principio di trasparenza. Sapete bene che i soldi che la Regione dovrà pagare alle banche sono quelli dei cittadini che hanno il sacrosanto diritto di essere informati. Sulla valutazione degli immobili o meglio 'sopravalutazione', la Regione dà solo alcuni dati e ne nasconde alcuni altri. Non viene garantita una reale quantificazione del patrimonio della Regione, e anche su questo tema non siamo soltanto noi a chiedere i dati, ma lo ha fatto anche il Collegio dei Revisori dei Conti. In tema di indennità, il consigliere Smacchi ricorda che quelle umbre sono le più basse in Italia, ma non è così. Noi abbiamo presentato la proposta di riduzione delle indennità di funzione e di reinserimento destinando le risorse per un reddito di cittadinanza a quei circa 130 mila umbri che vivono sotto la soglia di povertà. Su residui attivi e passivi anche la Corte dei conti ha sottolineato una discordanza tra relazioni. Ma anche in questo caso ha attestato la parifica. Il nostro impegno sarà sempre per una maggiore trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico della Regione in modo che sia veramente possibile verificare l’operato della Giunta. Bisogna rendere edotti i cittadini sullo status giudiziario degli amministratori pubblici della passata legislatura, ma anche di quella attuale. Conoscere se loro, attraverso aziende, figli, genitori, consorti, abbiano ricevuto erogazioni pubbliche, europee, regionali e nazionali, e per quale motivo, l’oggetto le erogazioni sono state assegnate. In questo modo renderemmo omaggio anche alla storia di questa Assemblea, ai principi ispiratori che hanno generato la nostra Repubblica e il nostro benessere. Essere trasparenti non è un atto di coraggio, ma di responsabilità nei confronti dei cittadini che potranno ancora così consapevolmente giudicare il nostro operato alla luce dei dati forniti”.
CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “É la prima volta che non viene presentata una relazione di minoranza per un atto così importante. In questo modo le opposizioni rinunciano ad uno strumento di controllo limitandosi a degli interventi. Sugli aspetti tecnici del Rendiconto, l'Assemblea non può sottovalutare la competenza della struttura tecnica regionale (la cui qualità mette in condizione gli organi politici di assolvere alla propria funzione politica). Molti risultati positivi di cui oggi parliamo sono dovuti a scelte politiche ma anche alla strutture dirigenziale e tecnica della Regione, che ha svolto un lavoro orientato alla trasparenza, alla correttezza e all'efficienza. Il bilancio in questi anni si è caratterizzato per una forte riduzione della autonomia delle Regioni. L'Umbria può guardare alla qualità del bilancio anche per la capacità che ha dimostrato di gestire la propria spesa. Le Regioni hanno concorso per il 38 per cento, in modo dunque preponderante, ai tagli e al risanamento dei conti dello Stato: 450 milioni in quattro anni di tagli per una Regione che non ha concorso all'incremento del debito pubblico nazionale ma ha dovuto contribuire in modo rilevante al risanamento dei conti. Le affermazioni perentorie del Movimento 5 Stelle non rispondono ai dati tecnici. L'Umbria non ha mai fatto ricorso ai DERIVATI con intento speculativo o per sopperire ad esigenze di cassa. Sono serviti per ottimizzare la composizione del debito della Regione e per questo sono immuni da qualsiasi variazione di mercato (oltre ad avere un valore positivo). Al contrario di quanto avvenuto in altre Regioni. Si tratta di un valore che non ha alcun impatto sul bilancio regionale. Sulla modalità dei CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO (consulenza e collaborazione): al netto dei fondi comunitari e del piano di rafforzamento amministrativo, essi hanno determinato una parte del precariato della amministrazione regionale. Mi rifiuto di trasformare i precari in disoccupati, pur nel rispetto delle leggi. Siamo passati da 500mila euro su 200 milioni di bilancio della Regione a 350mila euro. Il restante riguarda invece i contratti connessi ai fondi strutturali, come abbiamo spiegato alla Corte dei conti, che infatti ha recepito le nostre osservazioni. Abbiamo costituito un fondo di 10mila come SPESE DI RAPPRESENTANZA, riservato agli incontri con ministri, capi di governo e presidenti. Per quanto riguarda MOSTRE E PROMOZIONI si tratta di interventi per il sostegno di eventi, agroalimentare, cultura e associazioni: non si tratta di un costo improduttivo ma di un contributo per far vivere culturalmente e socialmente una regione. E intendiamo continuare a sostenere i festival, le iniziative dei grandi centri, delle grandi realtà e anche dei piccoli centri perché ciò rappresenta un segnale di attenzione, anche culturale, a cui non intendiamo rinunciare. Sul CONTENZIOSO LEGALE: c'è una nuova norma nazionale entrata in vigore nel 2015, per la quale ci si impone di accantonare 600mila euro all'anno per tre anni come capitolo relativo ad adempimenti che la Regione era già in grado di affrontare. La PARIFICA DELLA CORTE DEI CONTI e la solidità del bilancio dipendono: dalla spesa sanitaria sotto controllo e in equilibrio; il fondo dei trasporti è anch'esso in equilibrio ma serve un intervento nazionale per evitare che la situazione diventi ingestibile; il mancato ricorso alle anticipazioni di cassa, a dimostrazione di un bilancio senza difficoltà; rispetto del patto di stabilità e sostegno ai Comuni umbri (60milioni); elevato tasso di realizzo delle entrate (il 93 per cento delle tasse viene pagate spontaneamente e la lotta all'evasione ha prodotto più risorse di quanto previsto); invarianza fiscale. Abbiamo presi impegni straordinari, abbiamo messo in campo alcune centinaia di milioni di euro di cofinanziamenti comunitari. Il governo rigoroso ed efficiente del bilancio ha portato e porterà dei risultati, liberando risorse per le politiche di sviluppo. SOCIETÀ PARTECIPATE: la Corte dei conti ha parlato di ambito regionale in senso geografico e non come ente, prendendo a riferimento il 2013. Insieme ad Anci e Consiglio autonomie locali punteremo a riformare sistema idrico e dei rifiuti, per riformare, fondere o sciogliere le partecipate. Per il 2014 la partecipazioni della Regione sono in equilibrio. Il 2013 è l'anno in cui sono emerse le criticità di Umbria mobilità, che hanno richiesto interventi straordinari per mettere in sicurezza personale e patrimonio. Su 32 milioni di euro di debiti ben 26 erano relativi a Umbria mobilità. Sugli IMMOBILI E IL PATRIMONIO: le perizie vengono fatte quando ci sono beni da mettere in vendita con stime aggiornate. Per tutto il resto del patrimonio non viene certo fatta una stima ogni anno. Nell'acquisizione degli immobili nuovi facciamo riferimento al costo di costruzione. Sugli immobili conferiti a titolo gratuito: al Corpo forestale per lo svolgimento delle funzioni; all'Università per le attività del polo di Terni; all'Adisu per il diritto allo studio a Terni; Palazzo Baldeschi a Paciano; Villa Montesca a Città di Castello. Si tratta di collaborazioni tra enti pubblici. Liberati ha sbagliato Consiglio regionale: qui ci sono persone serie che operano in maniera seria. Le vere sfide riguardano l'utilizzo dei fondi comunitari e il contenimento della pressione fiscale. Il Dap e il bilancio di previsione dovranno essere stilati dopo l'approvazione della Legge di stabilità, dato che questi due documenti non possono prescindere dalle risorse stanziate dal Governo nazionale”.
LE REPLICHE.
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “La presidente ha parlato di 'derivati con intento speculativo', ma io di questi non ho mai parlato. So bene che al 99 per cento si tratta di 'derivati di copertura', fatti per sterilizzare il rischio di variazione del tasso di interesse. Non ho mai detto che sono stati fatti per esigenze di cassa. Sono però soddisfatta di sapere che il valore del mark to market è positivo e visto che è ormai noto mi presenterò presto per chiedere i contratti in questione. So bene che la Corte dei conti riceve delle controdeduzioni da parte dell'Amministrazione: quando queste permettono di superare la criticità la Corte lo scrive altrimenti afferma che 'la criticità rimane'. E così è stato. Su spese di rappresentanza, convegni e mostre, sembra che questa Amministrazione inserisca in questa voce solo alcune delle spese, rispettando così il limite previsto mentre la norma nazionale dice altro. In merito allo stanziamento da 1,7 milioni, si tratta, per l'anno 2015, di 13,5 milioni stanziati come fondo per risarcimento danni sanitari. Mentre l'anno precedente era appena 1,7 milioni. Si accantona a fondo rischi quando si pensa di avere un problema. Sulla stabilizzazione dei precari: faccio riferimento al famoso concorso per 94 persone, con cui si creerà nuovo precariato. Sul patrimonio: non ho chiesto stime asseverate ma, visto che viene rilevato che il patrimonio è sovrastimato, si può fare una stima, affidata agli uffici, per valutarne il valore senza conferire onerosi incarichi esterni”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
CLAUDIO RICCI (Portavoce centrodestra e civiche): “I contenuti del mio intervento in fase di discussione dell'atto equivalevano alla relazione di minoranza che non ho potuto definirla tale in quanto, seppure delegato dai colleghi consiglieri della coalizione del centrodestra e liste civiche, non sono membro della Prima Commissione, organismo consiliare che ha licenziato l'atto in questione. Per quanto attiene il voto, il nostro, come pure già avvenuto in Commissione, sarà negativo. Auspichiamo tuttavia che l'Assemblea legislativa possa lavorare sulla riduzione delle spese settoriali, affinché si possa guadagnare flessibilità di bilancio per dare vita ad importanti risorse libere diminuite di 100 milioni. Sul miglioramento delle 'Partecipate', prendiamo atto della volontà di riordino, riaccorpamento ed efficientamento di esse, pronti ad un confronto costruttivo se ci verranno presentati elementi chiari di cambiamento”.
GIACOMO LEONELLI (PD): “Il documento è una sorta di fotografia dell'Umbria, in una fase in cui non si può non tener conto che sulle Regioni c'è una discussione che va oltre l'effettiva portata delle loro attività. I 450 milioni di tagli in questi anni costituiscono una cifra più che significativa per una realtà come la nostra. Molte cose buone sono state fatte: 75 per cento in meno di autoparco, le consulenze 80 per cento in meno. Le Regioni costano ai cittadini un 23 per cento in meno. Mantenuta l'invarianza fiscale. Seguita la procedura meno impattante possibile. Si sono visti risultati importanti, dobbiamo partire da qui. Poi c'è il tema legato al territorio umbro nel suo complesso: la Regione deve avere una programmazione virtuosa perché al di là delle competenze il cittadino ha diritto a sostenere i minori costi possibili. Il Partito democratico deve ascoltare le indicazioni oggi emerse per ottimizzare sempre meglio la macchina. Quello che non mi convince, invece, è questa sorta di 'dopopartita' relativo al giudizio di parifica della Corte dei conti, perché dobbiamo riconoscere che la partita è stata vinta e le recriminazioni pedisseque del Movimento 5 stelle rischiano di produrre effetti tutt'altro che positivi. O si adombrano 'sospetti sull'arbitro', come intende Liberati, o si enfatizzano immagini post partita per leggerli in una certa maniera. Ma, indipendentemente dal colore politico, non si può prescindere dagli interessi comuni. All'inizio di questa legislatura ci siamo detti di rafforzare il rapporto fiducia con i cittadini e invece queste cose lasciano una nebbia indistinta che rischia di vanificare quanto di buono è stato fatto. Dalla fotografia di oggi emerge un quadro positivo, quindi il nostro voto è favorevole”.

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