Michele Greco (Fai-Cgil): “Si tratta di una vertenza di carattere nazionale, per questo è necessario un impegno diretto da parte della politica regionale, alla quale chiediamo di intervenire con forza presso il Mise per accelerare la già prevista convocazione delle parti interessate. Possiamo definirla una vertenza 'sui generis' poiché abbiamo predisposto una nostra proposta già illustrata alla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, al sindaco di Perugia Andrea Romizi e al sottosegretario del Mise Giampietro Castano. Il silenzio della Nestlè desta grande preoccupazione. Chiediamo alle istituzioni e all'azienda la messa a punto di un percorso utile a salvaguardare i livelli occupazionale. Porteremo questa vertenza anche in sede europea e consegneremo alla Nestlé il nostro piano industriale, convinti di avere ogni caratteristica utile per garantire un futuro alla Perugina”.
 

Dario Bruschi (Fai-Cisl): “Vertenza preoccupante perché tocca un settore considerato anticiclico per eccellenza. Chiediamo di conoscere le proposte della Nestlè, chiamata a mettere in campo strategie di investimento sulla Perugina, come assicurato in sede di sottoscrizione del contratto di solidarietà, ma ad oggi non rispettate: rilancio del marchio 'Perugina' in Italia e all'estero; sviluppo del sito di San Sisto; pieno utilizzo dell'attuale articolazione tecnologica dello stabilimento, migliorandone l'efficienza operativa. Su tutto ciò chiederemo chiarezza il prossimo 9 ottobre in Confindustria, a Perugia, dove sarà presente il direttore generale della Divisione Dolciari di Nestlé Italiana, Corrado Castrovillari”.

 
Daniele Marcaccioli (Uila-Uil): “Tra un anno scadrà il contratto di solidarietà, per questo è urgente un progetto serio e un piano industriale. Sarà complicato tornare a chiedere il rinnovo di questa tipologia contrattuale che pesa comunque sugli stessi lavoratori. Ci troviamo di fronte ad una situazione complicata che chiede la sensibilizzazione di tutti. Si tratta di una situazione in cui è necessario tenere lontane speculazioni mediatiche e di interesse. Chiediamo chiarezza da parte dell'azienda. Ci sono le potenzialità giuste per garantire un futuro alla Perugina”.

 
Massimiliano Binacci (Fai-Cisl): “È fondamentale che tutte le forze politiche remino dalla stessa parte perché la Perugina è imprescindibili da Perugia. Purtroppo, da parte dell'azienda non vediamo la volontà di fare investimenti. C'è molta incertezza che grava sul futuro degli operai ed il silenzio della Nestlè aumenta le nostre preoccupazioni”.

Condividi