Regione/ Il M5S annuncia: “A breve restituiremo migliaia di euro ai cittadini"
PERUGIA - “Il Movimento 5 Stelle dimostrerà tra pochi giorni in cosa consista la differenza tra noi e gli altri: una differenza che si concretizzerà in restituzioni per migliaia e migliaia di euro”. Lo annuncia il capogruppo M5S a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, in una nota polemizza con il portavoce di centrodestra e liste civiche, Claudio Ricci, in merito all'attività dei gruppi consiliari, di opposizione e maggioranza.
Per Liberati “le statistiche sono oggettive e parlano chiaro: il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica alle elezioni regionali, con due soli consiglieri all'Assemblea legislativa e grazie al fattivo contributo di deputati nazionali ed europei, di eletti nelle amministrazioni locali e di numerosi e vivaci meet-up sparsi in tutto il territorio umbro, ha presentato quasi 40 atti tra interrogazioni, mozioni e proposte di legge contro i nemmeno 30 della coalizione di Claudio Ricci, che disporrebbe viceversa di ben sei consiglieri grazie alla famigerata legge elettorale approvata dalla melassa indistinta destra-sinistra. La proporzione è approssimativamente pari – sottolinea - a 20 atti per consigliere M5S contro gli striminziti 5 dei membri del centrodestra; il centrosinistra, ancorché governi, risulta pressoché non pervenuto, al di là di qualche eccezione. Se deve essere un prova muscolare sui freddi numeri, la compagine di Ricci non parrebbe dunque uscirne benissimo”.
“L’aspetto statistico – aggiunge Liberati - già direbbe qualcosa in sé, ma conta soprattutto capire altro: se Claudio Ricci voglia andare fino in fondo su argomenti che vedono la sua compagine quanto mai afona. Ad esempio, nessuna parola sulla cappa politico-giudiziaria che ingessa l’Umbria da qualche decennio, avallando condotte pubbliche più che immorali; nemmeno un tremolio sugli intrecci politico-affaristici e i business di una partitocrazia legata a doppio filo con certe dinamiche romane; niente di niente sullo strapotere di multinazionali che godono di favoritismi fiscali e conculcano bellamente leggi e buon senso, senza che la vecchia politica proferisca verbo; nessun concreto atto – conclude - sulla restituzione di parti significative delle indennità, al di là della presentazione di generici documenti”.

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