Sicurezza Perugia/ Sono riprese le scorrerie ladresche a San Vetturino
PERUGIA - "Questa notte i ladri hanno ripreso la loro attività": così comincia il volantino che da stamani l' Associazione per la vigilanza della zona San Vetturino-Montebello sta distribuendo agli abitanti dell' area interessata. La scorsa notte infatti ci sono stati altri due tentativi di furto tra le 3,30 e le 5 del mattino con i ladri che, dopo avere tagliato reti di recinzione e praticato fori con un trapano negli infissi di finestre delle due abitazioni, sono stati messi in fuga dagli impianti di allarme e dall' arrivo di pattuglie dell' istituto di vigilanza Custos. Un servizio di vigilanza privato che ormai funziona da una quindicina di anni e per il quale 130 famiglie aderenti all'associazione pagano circa 50.000 euro all' anno.
All' inizio di agosto, dopo che in soli 20 giorni c'erano stati ben sedici assalti dei ladri (di cui 4 nella stessa notte), l'associazione aveva promosso una mobilitazione nella zona con volantini distribuiti nelle case ed affissi per strada e nei locali pubblici per sensibilizzare gli abitanti sulla necessità di mantenere in vita e potenziare con nuove adesioni un servizio che, come avvenuto la scorsa notte, ha consentito di limitare i danni con la fuga dei ladri.
Volantini che erano stati recapitati anche al sindaco di Perugia Andrea Romizi ed al questore Carmelo Gugliotta con la richiesta di un incontro per esaminare la situazione. Incontri che sono avvenuti in tempi rapidi con rappresentanti della associazione e durante i quali il sindaco e dirigenti della questura hanno assicurato il rafforzamento dei controlli da parte di polizia, carabinieri e vigili urbani.
Controlli che in effetti sono aumentati ma che evidentemente non sono sufficienti a garantire sonni tranquilli agli abitanti della zona. Per questo l' associazione per la vigilanza della zona di San Vetturino e Montebello, anche con i nuovi volantinaggi, sollecita nuove adesioni per tenere in vita e potenziare un servizio di vigilanza privato che fino ad ora, come detto, nella stragrande maggioranza dei casi ha funzionato per proteggere le case delle famiglie che aderiscono a questa importante esperienza di "sicurezza partecipata".

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