Immigrazione/ Sindaco di Narni: costruito modello positivo di accoglienza
NARNI - La nostra regione, la nostra provincia, i nostri comuni, le nostre terre non sono terre di sbarco ma il sistema istituzionale ha saputo, con intelligenza e capacità operative, rispondere all’emergenza umanitaria in atto da diverso tempo. Credo sia utile ed opportuno sottolineare come, attraverso la regia della Prefettura di Terni, nella nostra provincia si sia costruito un modello di accoglienza positivo che ha coinvolto i comuni attraverso numerosi incontri finalizzati al coinvolgimento di tutte le comunità locali ed all’individuazione delle strutture più idonee all’accoglienza.
Il Protocollo d’Intesa promosso dalla Prefettura di Terni e sottoscritto dai Comuni della provincia, dall’Anci, dalle organizzazioni sindacali e dalle Associazioni e Cooperative che si occupano di accoglienza è, inoltre, lo strumento fondamentale per uscire dalla pratica dell’ospitalità fine a se stessa e sviluppare progetti ed azioni che rendono le persone che arrivano nelle nostre terre attive, protagoniste di un positiva disponibilità nei confronti delle comunità.
Diversi progetti sono ormai partiti ed altri sono in fase di definizione nei comuni su percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei migranti ospitati nel territorio della provincia, che permettano loro di conoscere il contesto sociale anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione.
Così come sperimentato già nei protocolli SPRAR quindi, viene messa a disposizione dei migranti non un’accoglienza “passiva”, ma un’esperienza reale di socialità e di inclusione attraverso la loro opera nella cura del verde pubblico, degli spazi urbani delle nostre città, in servizi legati al tempo libero ed in tutto ciò che può rappresentare, oltre che un’esperienza professionalizzante, un messaggio positivo nei confronti delle nostre comunità.
Credo quindi che il lavoro portato avanti dalla Prefettura di Terni e dalle forze dell’ordine sia stato ed è tutt’oggi un lavoro complesso ma che può essere indicato a modello dell’organizzazione dell’accoglienza dei migranti. Un modello all’interno del quale le nostre istituzioni locali hanno potuto apprezzare sia il coinvolgimento diretto nelle scelte che la possibilità di utilizzare percorsi amministrativi socialmente includenti per i migranti ospiti e apprezzabili dal punto di vista dei cittadini.

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