PERUGIA – La Giunta regionale dell'Umbria si attivi presso la presidenza e il Consiglio di Amministrazione della Cassa depositi e prestiti e delle Poste Italiane affinché sia analizzata la possibilità di emettere specifici strumenti finanziari finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale della regione. Lo chiedono, con una mozione, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, auspicando inoltre che “i vertici di settore di CdP e Poste Italiane siano invitati in audizione presso la Seconda commissione permanente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, per approfondire ancora più compiutamente questa opportunità”.

Nel proprio atto di indirizzo i consiglieri regionali M5S spiegano che “è essenziale ampliare gli strumenti di finanziamento per la conservazione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale-artistico italiano e umbro, destinato altrimenti a languire. In Italia, a differenzia di quanto avviene in altri Paesi, l’istituto protagonista della raccolta postale, la Cassa depositi e prestiti non effettua interventi di sponsorship strutturata, pur possedendo l’Italia veri e propri ‘giacimenti’ culturali, ricchi di potenzialità e la cui ‘remunerazione’ va ben oltre il dato tangibile, essendo un elemento identitario della nazione e di questa regione. La Cassa – aggiungono - è società largamente pubblica e sarebbe in grado di sostenere potentemente i beni culturali, in una logica di investimento territoriale su base volontaria, legato alla possibilità di acquisto da parte dei clienti di Poste Italiane di prodotti finanziari dal distinto profilo, rispettando al contempo pienamente l’oggetto sociale di Cassa”.

Secondo i due consiglieri regionali di opposizione “il patrimonio culturale dello Stato potrebbe trovare nuove e insperate forme di sostegno attraverso programmi annuali/pluriennali di mecenatismo condotti da CdP e voluti dalla clientela di Poste Italiane, analogamente a quanto già avviene in Francia, per settori diversi conformemente a scelte e a vocazioni del Paese. Attraverso la Cassa depositi e prestiti la cultura potrebbe essere supportata in misura rilevante, strutturale e, dunque, a lungo termine, tramite la predisposizione di prodotti finanziari ad hoc. Una operazione che non soltanto restituirebbe splendore al patrimonio culturale, ma valorizzerebbe i territori interessati, facendo fruttare i nostri preziosi ‘giacimenti’ e generando inoltre molti di posti di lavoro in Umbria e in tutta Italia per tanti giovani preparati e per numerose imprese artigiane, persone altrimenti disoccupate o pronte a lasciare l’Italia”.

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