Tagli sanità: “Rassicurazioni Barberini non bastano, sistema pubblico a rischio"
ROMA - “Le rassicurazioni del neo assessore Barberini non bastano. Vogliamo capire come il sistema sanitario umbro riuscirà a sopravvivere ad un taglio di ben 40 milioni. Un piano criminoso, a danno dei più deboli e sofferenti, che mette in serio pericolo la sanità pubblica a vantaggio di quella privata”.
E’ quanto dichiara il deputato 5stelle Filippo Gallinella dopo l’approvazione del decreto enti locali. Il maxiemendamento sul decreto Enti Locali, che recepisce il taglio alla sanità da 2,35 mld sanciti dall’intesa Stato Regioni di luglio, è diventato legge. “Un’intesa scellerata, quella tra Regione e Governo – rincara il parlamentare umbro - perché la salute è di tutti e non può essere tassata. L’esecutivo nazionale, con la complicità di quelli regionali, sta attuando un inesorabile smantellamento del Sistema sanitario. I numeri sono chiari e impietosi. Nella recente relazione sulla finanza territoriale, la Corte dei Conti ha calcolato che, per il rispetto del Patto di Stabilità, dal 2008 al 2014 la nostra sanità ha subito tagli per 17,5 miliardi di euro: 2,5 all’anno. Nel parere delle Regioni all’ultima legge di Stabilità, i tagli cumulati nel settore sanitario vengono quantificati in 31,7 miliardi. Ora bisogna aggiungere l’ulteriore sforbiciata di 2,352 miliardi, di cui 40milioni provenienti dall’Umbria. Più di undici italiani su cento, vale a dire sei milioni di persone, secondo il rapporto Istat 2014 sul 2012, hanno dichiarato di aver rinunciato alle cure. Non osiamo immaginare cosa possa accadere nei prossimi mesi e anni”.
Per il M5S i tagli lineari potrebbero essere sostituiti da un abbattimento degli sprechi e da una operazione di efficientamento del sistema, a cominciare dalla riduzione del parco auto blu, oltre 50 mila, con un risparmio di 200 milioni, dal contrasto alla corruzione, che potrebbe portare nelle casse statali 5-6 miliardi, dall’applicazione del Patto Sanità Digitale, 7 miliardi, dalla razionalizzazione della medicina difensiva, che comporta una spesa attuale di 13 miliardi. E ancora gare d’appalto più efficienti, aggiornamento immediato del prontuario farmaceutico nazionale da parte dell’Aifa, “il cui differimento di circa due anni – precisa Gallinella - è costato ai contribuenti almeno 1 miliardo. Ci si augura che non avvenga un’ulteriore proroga e venga rispettata la data del prossimo 30 settembre. Auspichiamo che Governo e Regioni recuperino con la pausa estiva buon senso e ascoltino proposte alternative. Altrimenti sarà battaglia a difesa della sanità pubblica in tutte le sedi, sia nazionali che locali”.

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