PERUGIA – Con cinque voti favorevoli dei commissari di maggioranza (Biancarelli-Upu, Guasticchi, Leonelli, Smacchi-Pd, Rometti-Socialisti e riformisti) e tre contrari delle opposizioni (Fiorini-Lega nord, Ricci-Rp, Liberati-M5S) la Seconda Commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Biancarelli, ha espresso il proprio parere consultivo sul rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2014 della Regione Umbria che verrà definitivamente licenziato dalla Prima Commissione consiliare.

Tutti i commissari hanno di fatto ribadito e condiviso quanto espresso nella giornata di ieri nel dibattito che ha fatto seguito all'illustrazione dell'atto da parte dell'assessore regionale, Luca Barberini, avvenuta in Prima Commissione (http://goo.gl/wVKTUO) .

Nel corso del dibattito, Claudio Ricci (portavoce centrodestra e liste civiche) ha ribadito che si tratta di un “documento strettamente tecnico” e che l'azione dell'opposizione “sarà incisiva all'interno del prossimo piano di proposta”. Parlando poi dei rilievi emersi dalla relazione della Corte dei Conti, Ricci ha auspicato che “vengano presi come spunto per migliorare la strutturazione del documento” e ha fatto sapere di aver chiesto all'assessore Barberini approfondimenti circa “gli spostamenti avvenuti della componente fissa del bilancio rispetto a quella mobile ed utilizzabile, oltre alla quantificazione della riduzione della spesa corrente dal 2013 al 2014”.

Andrea Liberati (Capogruppo Movimento 5 Stelle) ha detto di condividere totalmente quanto rilevato ieri in Prima Commissione dalla sua collega Maria Grazia Carbonari, ribadendo come rimanga sorprendente che “la Corte dei Conti abbia potuto concedere la parifica senza avere avuto la possibilità di controllare i dati”. Liberati ha anche rimarcato che “il parere obbligatorio a cui è chiamato il Cal non può essere una presa d'atto perché non si tratta di un documento tecnico,  ma di riscontro su un documento di previsione. E non è vero, come è stato detto ieri dall'assessore, che questa Assemblea legislativa non ha sottoscritto contratti di affitto”. Il capogruppo pentastellato ha parlato  infine di  “malversazione e malcostume all'interno della pubblica amministrazione” che contribuirebbero  al non abbassamento della pressione fiscale.

Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti) ha rimarcato come questo atto sia di competenza  specifica della Prima Commissione, ha espresso “perplessità” sul parere obbligatorio che il Cal è chiamato ad esprimere, perché – ha spiegato - “va ad occuparsi del bilancio di un altro Ente. Per quanto concerne questo documento non possiamo non sottolineare con soddisfazione il fatto che sono stati accantonati quasi dieci milioni di euro. Sono stati conseguiti obiettivi importanti a partire dal contenimento della spesa”.

Giacomo Leonelli (Partito democratico): “La nostra valutazione positiva è soprattutto politica e non solo legata alla relazione della Corte dei Conti. Il nostro è un parere favorevole sulle azioni e sugli interventi di una gestione virtuosa”.

Andrea Smacchi (Partito democratico) ha sottolineato come l'Umbria “ha dato sempre esempio di gestione trasparente delle risorse e delle proprie azioni amministrative” auspicando che ogni consigliere ed ogni amministratore “possa dare sempre il massimo impegno nella gestione della cosa pubblica”.

Valerio Mancini (Lega nord) ha puntato il dito sul “Decreto 'smonta Italia' del Governo Monti, che ha tagliato ingenti risorse a tutti gli enti locali”, poi sulle azioni successive degli altri governi Letta e Renzi, rimarcando, in relazione agli ultimi tagli sulla sanità che “la salute degli italiani non  la può decidere né Renzi, né Bruxelles. La Giunta regionale è chiamata a dare un segnale politico, dicendo basta a questo tipo di provvedimenti”. Riferendosi poi alla relazione della Corte dei Conti, Mancini ha evidenziato come in Italia ci siano “Partecipate che producono utili e questo – ha spiegato – dipende da chi le amministra. Per questo – ha detto – vanno valutati attentamente i delegati alle gestioni, perché non possono essere sempre i politici a prendersi responsabilità spesso non proprie. Va poi valorizzato il patrimonio pubblico mettendo a leva le altissime potenzialità che rappresentano per gli enti locali. In fatto di risorse per la promozione del territorio, vanno ampliate affinché possano essere sviluppate fino in fondo le grandi potenzialità culturali, artistiche, architettoniche, ambientali ed enogastronomiche proprie dell'Umbria e dei nostri territori”.

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