FOLIGNO - Ieri sera a Foligno una assemblea inaspettatamente partecipata e molto attenta ha seguito il confronto tra Fassina e Fratoianni. Unanime la volonta' di dare avvio a una fase costituente di un nuovo soggetto politico della sinistra. Per una sinistra di popolo, plurale e inclusiva, con l'ambizione del governo dei processi sociali ed economici,per dare rappresentanza al mondo del lavoro e degli esclusi, per la pace e la giustizia sociale,per difendere la democrazia e la Costituzione repubblicana, una sinistra dei diritti civili e dei diritti sociali, alternativa al liberismo e a questa Europa delle banche e delle oligarchie. Una sinistra in opposizione al governo Renzi/Alfano,alternativa alla socialdemocrazia europea complice delle politiche di austerita' imposte ai popoli europei.

Un progetto ancora appena tratteggiato che va definito con il contributo fondamentale della partecipazione, democratica e dal basso e dei territori,ma che non può essere, neppure, la sommatoria ,indistinta, di tutti gli antagonismi sociali, ambientalisti, culturali e politici.

Un progetto che non deve essere di testimonianza,una sorta di riserva degli irriducibili votati alla sconfitta, l'insieme di quel che resta degli apparati burocratici della galassia delle formazioni politiche della sinistra radicale, ma qualcosa di molto più ampio e con un forte radicamento tra i lavoratori, il mondo della scuola, i precari, i giovani, gli esclusi.

Quello che serve oggi, e' una nuova sinistra capace di innovare e di rinnovarsi nelle pratiche e nei gruppi dirigenti,dotata di una analisi adeguata della società capitalistica finanziarizzata, in grado di leggere le vecchie e le nuove gerarchie mondiali e di come perpetuano il loro dominio politico e militare,capace di costruire una politica e le alleanze per uscire dalla spirale della 'guerra permanente' imposta dal liberismo.

In sostanza ci occorre una sinistra che prospetti un'altra idea di mondo e di societa', liberata dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e per la quale valga la pena di battersi.

Stefano Vinti,
ssociazione Sinistra, Lavoro

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