Regione: programma di legislatura, il dibattito
PERUGIA - Dopo gli interventi di Claudio Ricci (portavoce centro destra e liste civiche), Raffaele Nevi (Forza Italia), Andrea Liberati (M5S), Eros Brega (Pd), Emanuele Fiorini (Lega nord), Sergio De Vincenzi (Rp), Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e Silvano Rometti (Socialisti riformisti), i lavori sono stati aggiornati al pomeriggio. Nella seduta pomeridiana, dopo tre altri interventi, si passerà alle repliche e al voto sulle mozione che propongono di accogliere - respingere il programma di governo illustrato dalla governatrice umbra.
GLI INTERVENTI DELLE MATTINATA.
CLAUDIO RICCI (Portavoce Cd e Civiche): “DEFINIRE I CRITERI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ENUNCIATI. LA REGIONE DEVE DOTARSI DI UN PIANO OPERATIVO DI MARKETING - In quest'Aula dovranno essere definiti i criteri per raggiungere gli obiettivi enunciati. Per la Banca d'Italia, circa l'economia umbra, ci sono due parole chiave: debolezza e calo. La popolazione umbra ritenuta povera è passata dal 2,2 per cento al 10,4 per cento, in particolare negli anni 2007-2012, con tendenza che si è consolidata nell’ultimo periodo. E qualche giorno fa l’Istituto italiano di statistica ha messo in evidenza come sono circa 30 mila le famiglie umbre in povertà relativa. La Regione deve dotarsi di un piano operativo di marketing, definendo gli interventi prioritari per superare tali emergenze, a partire dalla previsione di risorse pubbliche, in particolare afferenti ai quadri dei fondi strutturali dell’Unione Europea, le risorse private, quelle delle fondazioni, dell'energia diffusa del quadro associativo. L’Umbria dovrà cercare di sviluppare le proprie reti. Le reti commerciali in uscita, capaci di promuovere meglio le nostre attività e i nostri prodotti e le reti commerciali in entrata, cioè tutte quelle azioni che possano determinare l’attrattività di investimenti nel territorio regionale. Auspichiamo che le risorse legate al Piano di sviluppo rurale siano rivolte soprattutto alle aziende, per quelle infrastrutture necessarie per la crescita delle stesse aziende agricole. Il secondo quadro riguarda quanto proposto dalla Corte dei Conti, un apporto utile all'Amministrazione. E la Corte dei Conti ha recentemente messo in evidenza come, ad esempio, nel Documento annuale di programmazione sia presente una maggiore rigidità e una minore risorsa libera disponibile. Ha messo poi in evidenza inefficienze legate ad alcune società partecipate nelle quali la Regione, avendo quote rilevanti, subisce importanti perdite che incidono fortemente nel bilancio regionale. Inoltre i titoli finanziari acquisiti nel 2007 pongono rischi potenziali sulla sostenibilità dello stesso bilancio. E le giustificazioni per incarichi e le consulenze sembrerebbero generiche. Per quanto attiene poi al Centrale regionale acquisti sanità, nel 2013 aveva una realizzazione del 49 per cento, nel 2015 fa spostare solo di 1 punto questo obiettivo arrivando al 50 per cento del quadro realizzativo. Non è più rinviabile una azione del Governo regionale che vada ad incidere sul contenimento e sulla riforma della spesa. Risorse da investire nello sviluppo, nella creazione di nuovi posti di lavoro, nella riduzione delle tasse a partire dalle addizionali Irpef. Risorse utili anche per aumentare il credito alle imprese. In merito alla semplificazione amministrativa, si potrebbe fare molto di più, puntando sulla cultura della semplificazione che miri alla riduzione dei tempi della burocrazia. Auspico che il termine 'sanità' venga tradotto in 'sistema sanitario'. Bisogna dare sempre più valore ai piccoli ospedali, ai distretti sanitari, alle realtà territoriali come il sistema delle farmacie. Così, nel grande nosocomio arriveranno solo gli acuti e le specializzazioni, evitando che si determinino problematiche che portano anche a barelle nelle corsie. È importante la riduzione dei tempi di attesa per gli esami, guardando con attenzione ai quadri dei servizi che possono fornire i privati. Noi siamo rigidamente per la sanità pubblica, ma se qualche servizio può essere esternalizzato e ai malati questa esternalizzazione non provoca alcuna differenza, né di costi né di servizi, credo che dobbiamo aprirci a questa soluzione. Sostenere poi la cartella clinica digitale. Tutte le scelte in materia di sanità dovranno essere legate in particolare sul merito, a tutti i livelli, per diminuire soprattutto la mobilità passiva. Insieme al tema del lavoro, dobbiamo considerare la tematica della casa. Per l’attribuzione delle case popolari ci aspettiamo che vengano inseriti parametri maggiori per dare priorità a quelli che vivono nel nostro territorio regionale almeno da dieci anni. Per quanto attiene poi alla sicurezza auspichiamo maggiori dotazioni finanziarie ed aumento dell’attenzione verso la famiglia, i giovani, la scuola, lo sport. Noi annunciamo in proposito una proposta legislativa, affinché i giovani e la famiglia possano essere seguiti dalla culla fino all’ingresso nel mondo del lavoro su tutte le filiere presenti nei quadri intermedi.
Negli anni 1995 – 2000 in questa Assemblea legislativa si parlò molto di 'Regione leggera', tema ancora oggi particolarmente moderno anche dal punto di vista finanziario. Auspichiamo una Regione leggera, ma anche aperta. Una apertura che parte dal sistema delle infrastrutture e dei trasporti. Abbiamo appreso con soddisfazione dalla presidente Marini la volontà di aprire la Sase, la società di gestione aeroporto, anche a componenti private. Dobbiamo insistere affinché l’Umbria mantenga al suo interno, nel suo baricentro territoriale, il sistema ferroviario a alta velocità. La E45 va messa in sicurezza e riqualificata, evitando ogni forma di pedaggio. È necessario poi risolvere le problematiche del nodo di Perugia. Mi auguro che il Piano regionale dei trasporti possa sottolineare la valenza della Orte - Civitavecchia per il quadro ternano, così come il tema della valorizzazione della ex Ferrovia Centrale Umbra e anche l’utilizzo nelle centrali umbre dei treni tram. Vanno implementati i sistemi tecnologici capaci di far funzionare meglio i sistemi mobili e i telefonini mobili con gli oggetti multimediali. Ci auguriamo che il valore immateriale dell’Umbria sia oggetto di una nuova azione di promozione non solo culturale e turistica, ma anche in termini di comunicazione, utilizzando adeguatamente i grandi eventi, come l’Expo Milano 2015, di cui ricordiamo ancora la necessità di definire un collegamento aereo, anche successivo, tra Perugia e Milano. Auspichiamo che l’Assemblea legislativa e il Governo regionale configurino una specifica Commissione per utilizzare al meglio tutte le e potenzialità del Giubileo della Misericordia per gli anni 2015-2016, ma anche partecipare adeguatamente alla configurazione del dossier di candidatura alle Olimpiadi Roma 2024. Sul versante dell’innovazione sono due i distretti sui quali dobbiamo guardare: uno legato all’innovazione tecnologica anche per nuove imprese nell’area del perugino sotto i modelli win-win come avviene a livello europeo e internazionale, anche in collaborazione con l’Università e uno per nuovi prodotti o produttori nell’area di Terni, che possa integrare la tutela del polo degli acciai speciali e dell’area chimica. In tema ambientale diciamo no a nuove proroghe e no a nuove discariche, mentre si deve aprire una riflessione su come trasformare i prodotti, in particolare legati alle tipologie dell’indifferenziato in energia, utilizzando impianti non inquinanti e armonicamente legabili all’ambiente, guardando sempre all’aumento dell’attività connessa con la raccolta differenziata e alla capacità culturale di produrre meno rifiuti. Serve poi chiarezza sui modelli aggregativi dei Comuni. Non è più pensabile che un Comune si aggreghi con Comuni sempre diversi in funzione della diversità del servizio, occorre definire un unico perimetro di riferimento. Mi auguro, in questa visione territoriale, che il presidente dell’Assemblea legislativa convochi riunioni consiliari, su temi particolarmente importanti, nei territori, per riavvicinare le istituzioni ai cittadini. Andranno modificati la legge elettorale e che lo Statuto, dove inserire i valori della santità a partire da S. Benedetto e S. Francesco d’Assisi”.
RAFFAELE NEVI (Capogruppo Forza Italia): “SI PARLA DI OMOFOBIA E TRANSFOBIA, DIMENTICANDO IL TEMA DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI - Ci ritroviamo con un documento sostanzialmente identico a quello presentato all'inizio della scorsa legislatura, con gli stessi temi e le stesse priorità. L'importante è concretizzare le linee proposte. Come presidente indicato al Comitato di controllo vigilerò sull'attuazione degli interventi previsti. Quella della semplificazione amministrativa è stata una buona legge, ma i cittadini spesso si ritrovano a fare i conti con le stesse logiche e non risposte da parte della pubblica amministrazione. Si tratta di una legge in gran parte inattuata. È necessario che gli amministratori lavorino di più a fianco dei dipendenti per un migliore funzionamento della macchina pubblica. Per quanto attiene ai servizi pubblici locali, già nel 2010 si parlava della loro riorganizzazione ed accorpamento attraverso un'unica azienda regionale, ma a Terni, ad esempio, non si è riusciti neanche a farne una provinciale. Per quanto attiene alla internazionalizzazione delle imprese vanno create le condizioni per accompagnare le stesse imprese nei mercati esteri attraverso figure preparate e con investimenti mirati e precisi. Serve una politica coordinata con altre istituzioni e Fondazioni bancarie. Ci troviamo di fronte ad un documento generico, quando servirebbe maggiore pragmatismo e concretezza. Manca il capitolo 'sicurezza dei cittadini'. È come se questa problematica per la maggioranza non esista. Si parla approfonditamente del tema legato alla omofobia o transfobia, ma non emerge alcuna preoccupazione per la delinquenza presente nelle nostre città. Accanto al tema del lavoro andava previsto quello della sicurezza. La gestione quotidiana delle città è un tema che la Regione deve approfondire con il Governo centrale e con i Comuni. Per quanto riguarda la sanità, non si può continuare a dire che tutto va bene senza tenere conto dei numeri preoccupanti della mobilità passiva, con quella attiva che non vede crescita. I dati ci dicono che gli umbri, alla prese con patologie delicate, preferiscono farsi curare fuori dall'Umbria. Serve investire sulla qualità e sull'alta specialità. Bisogna puntare ad una maggiore collaborazione con i privati, in tutti i settori. Altro tema assente dal documento è la diminuzione della tassazione ai cittadini. L'obiettivo strategico deve essere quello della diminuzione della spesa pubblica, e questo deve riguardare anche i Comuni. Bisogna puntare ad una riduzione strutturale attraverso azioni quotidiane che portino alla riduzione della spesa garantendo al contempo la stessa qualità dei servizi. Una riorganizzazione che porti alla riduzione delle tasse per famiglie ed imprese. La Regione deve prevedere azioni per una maggiore attrattività degli investimenti, indispensabili per far ripartire il Pil. Le imprese devono sentire una Regione che funziona e sta al loro fianco. In tema ambientale è necessario mettere a punto il Piano della qualità dell'aria. Una esigenza che si fa sentire particolarmente a Terni. La Regione lo deve approvare senza tentennamenti e con forza. Innalzare il livello della qualità dell'aria è un passaggio non più procrastinabile. È infine necessario risolvere il problema legato ai ritardi dell'erogazione dei contributi previsti dal Piano di sviluppo rurale in favore delle aziende agricole umbre. Se necessario sbattere forte i pugni anche a Roma affinché Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) possa accorciare i tempi di elargizione delle risorse, altrimenti potrebbero 'saltare' molte aziende a cui le banche non concedono anticipi. Servono i tempi certi della riscossione”.
ANDREA LIBERATI (Movimento 5 Stelle): “CONTENERE LE SPESE DELLA POLITICA. LA CASA DI VETRO DELLA MARINI È OPACA, SPORCA, NON TRASPARENTE. La presidente Marini ha parlato della Regione come di una casa di vetro. Ma il vostro vetro è opaco, sporco, martellato, non trasparente. In pochi giorni la Regione ha erogato oltre 2milioni di euro per gli ex consiglieri regionali. Le buste paga dei consiglieri attuali sono aumentate: oltre 24mila euro in tre mesi per tre consigli. Serve un contenimento serio delle spese per la classe dirigente. Per questo da tempo abbiamo chiesto le carte della scorsa legislatura che ancora non ci sono state date: rimarrò in Aula fino a che non le avrò ottenute. Il Movimento 5 Stelle si chiede a cosa servano le Regioni. Fino ad ora abbiamo assistito ad un dibattito soporifero, con interventi di qualche camerlengo. Nelle sue linee programmatiche la presidente Marini parla di 'risorsa Umbria'. Noi non sappiamo se l'Umbria sia una miniera d'oro, ma il Consiglio regionale lo è sicuramente. Finalmente ci hanno dato qualche documento che ci dice questo: gli ex consiglieri regionali hanno chiesto la restituzione dei contributi versati e l'indennità di fine mandato. In pochi giorni la Regione ha versato oltre due milioni di euro. È populismo chiedere che la presidente Marini faccia quello che ha fatto Renzi? È bene finirla con i contributi figurativi dei consiglieri regionali. Ci sono poi errori e orrori della squadra di governo. Passando in rassegna il passato degli assessori regionali si notano molte stranezze: pendenze aperte con la magistratura per passati incarichi istituzionali, legami e contiguità con la Regione, le società partecipate, le Asl, le amministrazioni comunali, il sistema delle cooperative. Il tutto dimenticandosi dei rilievi della Corte dei Conti che, tanto per fare un esempio, ha espressamente chiesto la rotazione dei dirigenti, che non viene minimamente citata nel documento programmatico presentato dalla Marini. Per quanto riguarda i gruppi consiliari, nel passato si è spesso parlato di voler pubblicare fatture, ricevute e scontrini. O di mettere tutte le spese sul web. Comprese quelle di rappresentanza. Solo chiacchiere, nulla di tutto questo è mai accaduto. Stessa cosa per i partiti. Invece l'indennità dei consiglieri regionali è aumentata, perché l'abolizione del vitalizio ha fatto aumentare la busta paga di ognuno di noi. Leggo dalla mia ultima busta paga: 9mila 904 euro. In tre mesi oltre 24mila euro per tre consigli. Noi, come sapete, abbiamo un altra impostazione. In compenso le liste d'attesa sono aumentate, come leggiamo dai giornali degli ultimi giorni. Per questo abbiamo richiesto che voi ci forniate tutte le determine dirigenziali della passata legislatura. Rimarrò in Aula finché non avrò questi documenti”.
MARCO SQUARTA (Fratelli d'Italia): “GIUDIZIO NEGATIVO SU LINEE ASTRATTE E GENERICHE. È SOLO SPOT ELETTORALE. FAREMO OPPOSIZIONE FERMA E DI CONTENUTO. La presidente Marini ha presentato un programma privo di elementi che possano farci capire come intende applicarle. Non sono state recepite le critiche della Corte dei Conti, altrimenti avremmo potuto raggiungere risultati importanti per il contenimento della spesa. Si continua a perseverare nell'errore, con un bilancio troppo rigido: basti pensare che le uniche risorse effettivamente utilizzabili sono poco meno di 14 milioni di euro, l'equivalente necessario a realizzare meno di 4 chilometri della strada Tre Valli. Si continuano ad utilizzare consulenze esterne, con la spesa di un milione e mezzo. Siamo delusi, poi, dalle linee sulle politiche giovanili, con un disegno di legge presentato troppo tardi, con incerte e insufficienti risorse. Non siete credibili neanche sul fondo di garanzia giovani, con ritardi nei pagamenti. Per la sanità si continua a parlare di razionalizzazione e riorganizzazione della rete ospedaliera, ma abbiamo ancora due Asl e due Aziende; sulla razionalizzazione dei primariati si continuano ad adottare logiche campanilistiche invece di valorizzare le eccellenze. La riorganizzazione dei punti nascita è ancora in alto mare. Il problema delle liste d’attesa è irrisolto e il Piano straordinario della presidente si è rivelato fallimentare: ad oggi per una mammografia c'è ancora un anno e mezzo di attesa. Non si sono introdotte misure per l’incompatibilità dei pensionati della sanità pubblica a rivestire ruoli apicali in strutture private. Ai rifiuti sono dedicate solo 13 righe. L’ex assessore al ramo, come primo atto della scorsa legislatura ha ampliato tutte le discariche, e come ultimo, dopo aver ostacolato la proposta di FdI di recepire il decreto Clini del 2013 che avrebbe da subito consentito di produrre e utilizzare CSS in impianti adeguati, ha pensato bene di aprire uno spiraglio solo alla produzione e commercializzazione del CSS in scadenza di mandato. Di fatto manca oggi qualsiasi previsione di chiusura del ciclo dei rifiuti e l’aggiornamento del Piano voluto da Rometti con cui si dice addio al termovalorizzatore è a dir poco velleitario visto che oggi la differenziata in Umbria è ferma al 48-50 per cento. Non ci voleva uno scienziato per ampliare le discariche, sarebbe occorso coraggio per evitare di portare l’Umbria alle fattezze di una pattumiera. Esprimiamo profonda delusione per il piano casa. Avremmo voluto più case popolari con parametri di priorità per i residenti umbri. Apriamo al progetto di internazionalizzazione presentato dalla Regione perché è fondamentale per la nostre imprese. Così come è fondamentale la questione dei trasporti perché non siamo credibili senza collegamenti. Oggi viviamo solo isolamento. Vogliamo impegni concreti per l'aeroporto e per le ferrovie, le cui infrastrutture versano in condizioni drammatiche. Esprimiamo grande preoccupazione per il trasporto pubblico locale, con i sindacati che hanno esposto la necessità di un confronto con la Marini. Siamo preoccupati anche per la situazione finanziaria di Umbria tpl e Umbria mobilità, e non sappiamo che fine faranno. Non possiamo non sorridere, poi, quando leggiamo che tra priorità della Giunta c'è l'inclusione sociale, interculturale e l'accoglienza dei profughi”.
EROS BREGA (Pd): “RIPARTIRE DAL BUONGOVERNO DEI CINQUE ANNI PASSATI per passare ad una legislatura d'attacco, che si caratterizzi per alcuni punti fondamentali. Serve una vera riforma della partecipate, che deve essere accelerata. A breve si arriverà a soluzioni fondamentali delle riforme endoregionali. Andrà accelerato il piano energetico, su cui servirà una riflessione importante che non dimentichi lo sviluppo (le aziende energivore) e l'ambiente. Servirà un adeguamento dei canoni per lo sfruttamento di concessioni, ma i fondi dovranno essere redistribuiti tra i territori interessati. Positiva la definizione della Terni-Civitavecchia, una infrastruttura che garantisce un collegamento con il mare e su cui ha puntato molto la presidente Marini. Necessario un impegno maggiore per la famiglia e per risolverne i problemi, dato che si tratta della base della vita sociale della nostra regione. È stata interessante l'esposizione dei curriculum della Giunta fatta dal consigliere Liberati, spero che presto conosceremo anche il suo. Spero che quando chiederà le delibere dell'Ufficio di presidenza si ricorderà di chiedere anche quelle del vicepresidente di cui lui faceva l'assistente. Potrà così paragonarle con le delibere assunte negli ultimi 5 anni e verificare quali sono le migliori. La Corte dei Conti non è intervenuta in Toscana e Umbria perché la classe dirigente è stata più attenta: ci sono stati controlli, ma la responsabilità degli errori è personale e non riguarda l'istituzione. In questi cinque anni nessuno è stato chiamato a rispondere del proprio operato”.
EMANUELE FIORINI (Lega Nord): “BASTA CON L'IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA - Lo slogan 'Prima le persone' non sembra adatto per chi ha amministrato la Regione in base a rendite di posizione e privilegi. Mi chiedo perché poco e niente è stato fatto per i cittadini e i più deboli e molto per gli immigrati. Non capisco come si dovrebbe fare a non far gravare sulle comunità locali l'integrazione degli immigrati: la Lega dice basta all'immigrazione incontrollata. Bisogna difendere i cittadini, l'Umbria, ma soprattutto Terni, hanno già pagato un prezzo troppo alto per questa immigrazione incontrollata. Spero che il Psr serva davvero per le aziende agricole e gli agricoltori e non per la ristrutturazione delle chiese. Le strutture come l'Agea non andrebbero rafforzate, ma abolite. Ci opporremo con forza ai piani scellerati della Giunta, sostenendo una opposizione chiara e trasparente, mirata al bene dei cittadini”.
SERGIO DE VINCENZI (Ricci presidente): “SOSTENERE LA FAMIGLIA TRADIZIONALE, EVITARE SCELTE AVVENTATE CHE AVREBBERO EFFETTI DISASTROSI - Fondamentale riflettere sui temi della coesione sociale della salute. Bisogna rimettere la persona al centro dell'azione politica, facendo quindi attenzione alla famiglia. La politica non deve cavalcare i processi sociali, ma governarli. Non adeguarsi alle spinte della società quando queste sono disgregative del contesto sociale. Tasso di povertà e disoccupazione giovanile sono indicatori importanti, ma non vanno dimenticati il reddito pro capite, la distribuzione della ricchezza, il tasso di natalità e fecondità. Lei, Marini, è la presidente di tutti e dovrebbe ricordarsi che conta sul 23 per cento dei consensi. Non possono quindi essere facilmente liquidate le istanze che vengono dalla società. Mi chiedo quale sia il modello di società espresso dalla Giunta. Quale identità ci deve orientare? L'invecchiamento della popolazione metterà a rischio il sistema del welfare, prospettando il declino della nostra società. La povertà è aumentata, il reddito pro capite è diminuito, la disoccupazione giovanile è cresciuta, ci sono meno risorse per il welfare, stiamo assistendo alla sostituzione della popolazione umbra con stranieri (che peraltro devono essere formati). Le stime degli aborti ci dicono che abbiamo impedito la nascita di 100mila umbri accogliendo nel frattempo 100mila stranieri. Non sono xenofobo, ma non possiamo vivere nella schizofrenia di accogliere chi ha bisogno mentre al tempo stesso impediamo la nascita di altrettanti bambini. I giovani sono la nostra risorsa più grande: noi li formiamo, li prepariamo e gli apriamo le porte per cacciarli, facendoli sfruttare da altri Pesi che ne valorizzano le conoscenze. La soluzione è antica e si chiama famiglia: la invito ad adottare politiche di sostegno adeguate, applicando la legge '13/2010', mettendo a disposizione le risorse necessarie. Mettete da parte inesplorate vie che potrebbero avere effetti disastrosi. Se abbiamo tenuto davanti alla crisi lo dobbiamo alle famiglie, che hanno retto da tutti i punti di vista. Famiglia fondata sull'istituto del matrimonio, in cui un uomo e una donna si assumono responsabilità cogenti verso se stessi e i figli. Non si può pensare alla sicurezza in termini di stato di polizia: bisogna invece educare i giovani attraverso famiglie che se ne fanno carico. Basta con le ideologie, non cediamo alla tentazione di dare vita a nuove forme di umanità che non hanno niente a che fare con la natura delle persone. Non si può prevaricare il futuro di una società che appartiene a chi verrà dopo di noi”.
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “AFFRONTARE PRIORITÀ DELL'UMBRIA IN MANIERA PIÙ LARGA, SENZA CHIUSURE. COSTRUIRE UNA REGIONE 'EUROPEA' - Occorre cercare di leggere queste linee programmatiche alla luce dell'oggi, dei problemi attuali. In questa fase registriamo l'accelerazione di tanti fenomeni: crisi del capitalismo internazionale, quello cinese in primo luogo; l'Africa che invece sembra avere capacità di sviluppo. E in questo grande contesto in cui noi tutti siamo immersi deve farci chiedere se l'istituzione Regione è ancora utile, e se questo Consiglio così come è serve ad aiutare lo sviluppo e il progresso dell'Umbria che è diventata ancor più leggera e in cui sono diminuiti i consiglieri e le relative spese. Io penso che possiamo svolgere un ruolo positivo, ma per far questo occorre alzare il livello della qualità delle riforme nazionali, cominciando ad esempio con l'abolizione dei privilegi legate alle Regioni a Statuto speciale che sono ben cinque. Dobbiamo quindi pensare ad una Regione 'europea' che possa confrontarsi in maniera omogenea con l'Unione stabilendo sinergie, attivando strumenti più funzionali ed efficaci. Le articolazioni politiche dell'Umbria sono profondamente modificate, temi come integrazione e sussidiarietà con pubblico privato si possono affrontare in maniera più serena, senza preclusioni. La macchina regionale deve rendere più efficienti le proprie strutture a sostegno delle imprese per consentire loro un utilizzo più efficace delle risorse, definendo in maniera chiara le funzioni. Necessaria anche una gestione più attenta e integrata del patrimonio, recuperando efficienza e redditività. Sulla questione società partecipate occorre maggiore attenzione al mercato e snellezza di azione. Il centenario dell'Fcu è un'occasione per riflettere su un'infrastruttura la cui costruzione ha rappresentato un passaggio epocale che va compreso e divulgato, e che necessita adesso di rilancio e riqualificazione. Per quanto riguarda il grande problema della manutenzione delle strade vanno cercate soluzioni innovative e moderne aprendo al mercato e mirando all'efficienza. A differenza di Nevi sono ottimista rispetto a quello che potremo fare alla luce di un quadro politico attuale che a me sembra più rispondente alle esigenze dei cittadini, possiamo quindi rilanciare il ruolo della Regione che, dalla sua istituzione nel 1970 ha contribuito a rendere migliore la vita dei cittadini trovare un nuovo profilo e ruolo regione”.
SILVANO ROMETTI (Socialisti e riformisti) - “SOSTENERE LO SVILUPPO PUNTANDO SUI SETTORI INNOVATIVI. RENDERE L'UMBRIA SEMPRE PIÙ ATTRATTIVA PER LE RISORSE DELLA PROGRAMMAZIONE DIRETTA DELL'UE. SICUREZZA PROBLEMA CENTRALE - Concordo con la presidente quando dice che se nel passato abbiamo cercato di attenuare la crisi ora invece occorre andare all'attacco, per cercare di contribuire allo sviluppo della regione che i dati economici recenti fanno vedere come tutt'altro che improbabile. Dobbiamo quindi impegnarci per far funzionare la pubblica amministrazione in primo luogo, renderla più efficiente e meno costosa. Qualcosa è stato fatto in questi anni, nella sanità, nei servizi, ambiente e rifiuti, nei trasporti. Occorre fare di più per attuare le riforme istituzionali avviate. Abbiamo bisogno di meno strutture, minori costi e di un'Umbria più semplice. Il lavoro fatto con l'approvazione dei testi unici di commercio, agricoltura e urbanistica è stato importante, ma si può fare ancora meglio. Per quanto riguarda i servizi occorre ad esempio andare sempre più verso una dimensione e un ambito regionali. Il quadro istituzionale dell'Italia si trasforma in maniera schizofrenica: la riforma delle Province ad esempio è stata attuata in maniera discutibile e non risolutiva dei problemi. Occorre evitare analoghi sbagli per quanto riguarda la riforma delle Regioni che non può essere solo una questione geografica, di nuovi confini o accorpamenti. Occorre, infatti, in primo luogo fare un bilancio delle attività svolte, verificare ciò che ha funzionato e non, e poi pensare nuove funzioni regionali. Senz'altro occorre superare le Regioni a statuto speciale cui vengono riservate risorse per 15 miliardi anno. L'Umbria deve stare dentro questa discussione e svolgere un ruolo da protagonista. Necessario contribuire a sostenere lo sviluppo puntando sui settori innovativi che abbiano prospettive nel contesto mondiale. Rigore e scelte di qualità negli investimenti, verifiche sui livelli di efficacia. Occorre una regione più aperta è scritto nel programma, e ciò in parte è stato impostato: si completeranno infrastrutture interregionali importanti; come pure per lo sviluppo dell'aeroporto San Francesco, in cui il settore pubblico ha fatto quanto di sua competenza e occorre ora l'intervento di un partner privato robusto. Desta preoccupazione l'accantonamento di progetti come la E45 e la E78, importanti e vitali per l'apertura dell'Umbria. Occorre rafforzare la capacità di rendere l'Umbria sempre più attrattiva per le risorse della programmazione diretta dell'Unione Europea. La sicurezza è problema centrale, sia per ciò che riguarda microcriminalità che criminalità organizzata, occorre rafforzare l'impegno coordinato delle istituzioni statali, locali e regionale. Sulla riduzione delle tasse cui ha puntato l'attenzione Nevi dico solo che occorre stare massimamente attenti a non cadere nella demagogia. Liberati nel suo intervento non ha fatto alcun cenno al programma, ma ha solo gettato discredito su componenti di Consiglio e Giunta, ma sui costi della politica la Regione Umbria ha dato segnali veri e seri per ciò che riguarda rigore e taglio della spesa. Squarta, infine, ha detto cose non vere sulla gestione regionale dei rifiuti: la raccolta differenziata è aumentata, diminuita la produzione dei rifiuti e impostata concretamente la chiusura 'sostenibile' del ciclo”.

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