PERUGIA – La riunione odierna del Consiglio Comunale di ‪‎Perugia è iniziata, dopo molte forzature e con la forte resistenza del Presidente Varasano, con un minuto di silenzio per commemorare la figura di Ilvano Rasimelli, figura centrale della vita istituzionale e politica della nostra città nel dopoguerra: infatti è stato sì Assessore al Comune e Presidente della Provincia, oltre che Senatore della Repubblica, ma soprattutto Rasimelli deve la sua formazione umana e politica all’essere stato partigiano ed aver contribuito a guidare il Comitato di Liberazione nella nostra città.

“Ritengo sia molto grave ed istituzionalmente inaccettabile – afferma al riguardo il Consigliere Comunale del PD Tommaso Bori – l'aver volutamente omesso nel ricordo della storia umana, politica ed istituzionale di Ilvano Rasimelli il suo essere partigiano e essere stato tra i promotori del comitato di liberazione della nostra città.

“Quella ricordata dal Presidente Varasano – continua Bori – è una figura mutilata perché quella vera sarebbe risultata "troppo divisiva" a suo dire. Queste affermazioni hanno portato la mia coscienza personale a proporre una mozione di censura nei confronti del Presidente per la totale mancanza di senso della storia e delle istituzioni. Ma purtroppo sono stato aggredito ed interrotto più volte dal Presidente e, infine, mi è stata arbitrariamente tolta la parola con metodi che non ho paura di definire fascisti: per questo ho abbandonato i lavori del Consiglio Comunale come protesta.”

Il Gruppo del Partito Democratico ritiene quanto accaduto durante la seduta del Consiglio Comunale inaccettabile e vergognoso: è, infatti, inammissibile e contrario ad ogni regolamento che il Presidente del Consiglio Comunale, figura che dovrebbe essere super-partes e dovrebbe garantire il regolare svolgimento dei lavori, si permetta di togliere la parola ad un Consigliere Comunale solo perché in disaccordo con le sue posizioni istituzionali e politiche quanto meno discutibili.

Chi rappresenta le Istituzioni non può permettersi di cancellare pezzi di storia cittadina e personale di figure come quella di Ilvano Rasimelli per posizioni politiche personali e interessi di parte.

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