Sisma Marsciano/ Chiacchieroni: “No al vincolo emesso dalla Sopraintendenza”
PERUGIA - “Il vincolo emesso dal ministero dei Beni Culturali attraverso la Soprintendenza Belle arti e paesaggio dell'Umbria per aree importanti dei Comuni di Marsciano e Perugia, corrispondenti a quei territori colpiti dal terremoto del 2009, di fatto rallenta l'avvio definitivo della ricostruzione pesante a discapito di cittadini che si trovano ancora fuori dalle proprie abitazioni ormai da quasi sei anni”. Così il consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni (Partito Democratico) evidenzia l'importanza del “ricorso in giudizio presso il Tar, promosso in piena autonomia dalla Giunta regionale dell'Umbria contro questo vincolo paesaggistico”.
Chiacchieroni non manca quindi di rimarcare anche “i danni che il vincolo porterà alle attività economiche del territorio, in particolare a quelle agricole che, alla vigilia dei bandi del Psr (Piano di sviluppo rurale), si troveranno con una lunga serie di assurde limitazioni alle proprie possibilità di investimenti per crescita e riqualificazione”. Il consigliere regionale di maggioranza considera sostanzialmente il vincolo “uno strumento inutile, in quanto le osservazioni della Sopraintendenza al Piano regolatore del Comune di Marsciano erano già tutte inserite ed accolte nello stesso strumento urbanistico comunale. Pertanto il vincolo ha assunto istanze neofeudali e spinte radicali contro le quali il Comune di Marsciano si è battuto in passato e continua a farlo anche oggi, ricorrendo al Tar con una sua autonoma iniziativa”.
Chiacchieroni auspica “una iniziativa istituzionale dei parlamentari umbri utile per il proseguimento dei lavori della ricostruzione, sia sotto il profilo procedurale che delle risorse. Il tema principale sottolineato in entrambi i ricorsi, quello della Regione e quello dei Comuni – spiega e conclude l'esponente regionale della maggioranza -, è l'esproprio verso i poteri programmatori delle istituzioni elette democraticamente e alle quali la Costituzione affida la programmazione del territorio, per conferirli ad organi decentrati dello Stato che operano in maniera autonoma, ignorando istanze, ragioni e problematiche come questa della ricostruzione post-sisma”.

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