NARNI – “La chiusura del punto nascite di Narni è la normale evoluzione dell’accanimento terapeutico iniziato alcuni anni fa e che porterà alla dismissione dell’intero ospedale a prescindere dalla validità dei servizi offerti e dalle professionalità esistenti. Sarà solo per motivi economici”. Ad affermarlo è Cristiano Ceccotti, capogruppo di Progetto civico a Palazzo Bazzani, che definisce  “vergognoso quanto sta accadendo in questi giorni sulla questione della chiusura dei punti nascita della nostra Regione”.

“La qualità dell’ospedale – osserva Ceccotti - è stata riconosciuta già in passato. Nel dicembre 2013 infatti l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) ha assegnato alla struttura narnese, insieme a quella di Orvieto,  il Bollino Rosa valido fino al 31 dicembre di quest’anno. Nelle varie delibere della Regione Umbria e nelle determinazioni dirigenziali dell’Asl si fanno sempre spesso focus sulla razionalizzazione, ovvero su tagli lineari a discapito della  qualità del servizio ai  cittadini che sono utenti e finanziatori dei servizi stessi".

"Razionalizzare va bene – dice Ceccotti - migliorare efficienza ed efficacia è un aspetto fondamentale di ogni ente, ma occorre raggiungere questi obiettivi utilizzando meglio le risorse, facendo collaborare di più pubblico, privati e associazioni, valorizzando i piccoli ospedali e i distretti sanitari locali connessi, sempre meglio a rete, con i grandi nosocomi regionali.  Nella sua campagna elettorale  il sindaco di Assisi aveva dato alcuni spunti essenziali come quello di  un unico centro di acquisti, ottimizzando i costi ed evitando in questo modo stipendi dirigenziali d’oro. La nuova giunta regionale dovrebbe partire da questi presupposti invece che razionalizzare, ovvero tagliare servizi. Questo – conclude - vorrebbe dire difendere, con i fatti e non con le parole, i nostri  territori. La tutela dei diritti dei cittadini deve sempre prevalere su qualsivoglia logica di partito ed interesse di parte”.

 

 

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