Il Partito Socialista umbro riparte con una nuova organizzazione
PERUGIA – “Dare una nuova organizzazione al partito, rispondente alle attuali esigenze della comunità regionale e nominare il capogruppo in Consiglio regionale, Silvano Rometti, come reggente del Partito socialista italiano umbro, a seguito delle dimissioni del segretario Aldo Potenza”. Sono state queste le proposte che la segreteria regionale del Psi Umbria ha sottoposto al direttivo regionale che si è svolto, mercoledì 8 luglio, nei locali della Federazione di Perugia.
Partendo dall’analisi del risultato elettorale, ribadendo l’ottima affermazione del Psi in Umbria, con la lista “Riformisti Socialisti Territori per l’Umbria”, che è riuscito ad eleggere un consigliere e ad avere la propria rappresentanza in giunta, si è ritenuto necessario ripartire con maggior forza e vigore, proponendo un’organizzazione più operativa, che riparta dai territori, in grado di elaborare una proposta politica moderna, capace di governare al passo con i cambiamenti a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni e ricostruendo un tessuto di relazioni con i cittadini, le forze sociali ed il mondo delle imprese.
Per fare questo sono stati istituiti dei gruppi di lavori, a cui saranno affidati i compiti di monitorare la situazione attuale ed elaborare proposte e progetti in grado di affrontare eventuali criticità. Il direttivo regionale ha, inoltre, incaricato all’unanimità, il capogruppo in Consiglio regionale, Rometti, di assumere la reggenza del partito umbro in vista dei prossimi appuntamenti.
“Si è ritenuto necessario – fa sapere tramite una nota il direttivo -, per gestire questa fase di ristrutturazione, di affidare tale compito ad un rappresentante autorevole, che possa svolgere questo ruolo con decisione ed impegno, visto il ruolo istituzionale che ricopre e tenendo conto anche del fatto che nella segreteria del Psi è responsabile degli enti locali a livello nazionale”.
Nel corso dell’incontro, infine, sono emerse numerose perplessità su come, in Consiglio regionale, Il Pd sta gestendo la questione riguardante gli assetti istituzionali, riducendo la questione ad una vicenda tutta interna al gruppo consiliare del Pd, senza confrontarsi con il resto della coalizione.

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