Dipendenti regionali intimiditi/ Liberati: che c’azzecca Piergiovanni?
PERUGIA – Il capogruppo del Movimento a 5 Stelle all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Andrea Liberati, replica alla nota del segretario regionale dell'Assemblea stessa in merito alle presunte “intimidazioni” subite dai dipendenti regionali “titolari di informazioni particolarmente delicate”. Liberati si chiede se “il segretario generale dell'Assemblea Legislativa non sia per caso il ventunesimo consigliere eletto. Appare chiaro come nessuno abbia mai richiesto del segretario, nemmeno in modo indiretto: la questione è infatti da noi posta su un piano eminentemente politico e morale. Per questo nel comunicato odierno formuliamo precise domande soltanto alla presidente di Regione. Col rispetto dovuto al segretario, è la seconda volta che questi risponde in luogo di altri: del presidente Brega nel caso delle delibere dell'U.P. tuttora mancanti e della presidente Marini sulle minacce a dipendenti titolari di informazioni particolarmente delicate”.
“Siamo convinti – continua - che, al momento, la Marini non abbia bisogno di un difensore d'ufficio, tanto più se incarnato dal segretario generale dell'Assemblea, al di là dell'apprezzabile zelo dichiarato da questi sui 'whistleblower'. Pertanto il segretario generale continui serenamente a svolgere il proprio lavoro super partes con la necessaria credibilità e discrezione, a garanzia anzitutto di quei dipendenti angosciati dal contegno intimidatorio promosso da 'bravi' di Palazzo probabilmente non così nuovi a tali episodi”. Per Andrea Liberati “simili invasioni di campo non sono gradite al Movimento 5 Stelle, ancorché sia stata questa la prassi istituzionale fin qui invalsa a opera della melassa sinistra-destra che ha gestito l'Assemblea regionale, in una cornice di opacità e voracità ancora da analizzare compiutamente”.

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