PERUGIA – “Ciò che ci avete raccontato ci riempie d’orgoglio, soprattutto perché sappiamo che i risultati di questo importantissimo lavoro di ricerca scientifica è a disposizione dei cittadini e di tutto il Paese. Per questo la Regione Umbria non farà mancare le risorse e continuerà a sostenere la ricerca transazionale ed il vostro eccellente lavoro”.

E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a conclusione  dei lavori della conferenza sul tema “Trapianto di cellule staminali per il trattamento delle leucemie: risultati clinici innovativi, cui ha partecipato – a Perugia, presso la sede del CREO -  assieme all’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini.

La presidente e l’assessore Barberini sono intervenuti anche all’inaugurazione della “vera di pozzo” posta all’ingresso dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, il cui restauro è stato finanziato dal Comitato per la vita “Daniele Chianelli”.

La presidente Marini ha voluto ringraziare tutto il personale medico e delle professioni sanitarie che operano al Santa Maria della Misericordia e, nello specifico, presso il dipartimento di ematologia, “per il lavoro di ricerca che da anni svolgete e che ha consentito di raggiungere risultati di assoluta eccellenza in Italia e nel mondo. La sanità pubblica – ha aggiunto - è di qualità quando riesce a mettere a disposizione di tutto il sistema di assistenza il frutto della sapienza e della conoscenza dei ricercatori. E la sfida che è sempre di fronte a noi è quella di fare tesoro di questa ricerca a beneficio dei pazienti. Ed in questa sfida è fondamentale il contributo che offrono i ricercatori del servizio ospedaliero pubblico e di quello dell’Università”.

In precedenza aveva portato il suo saluto anche l’assessore alla sanità, Luca Barberini, che ha sottolineato l’importante concomitanza dei due eventi della giornata: “qui – ha detto - abbiamo ascoltato i significativi risultati della ricerca realizzata presso il dipartimento di ematologia, ed allo stesso tempo inauguriamo la ‘vera di pozzo’, simbolo della antica tradizione della sanità in questa città. Ciò ci rende palese il fatto che si è in grado di guardare al futuro, progredire, continuare nella ricerca e nell’innovazione, solo se si è altrettanto in grado di non perdere di vista il passato”.

“Prezioso” ha definito Barberini il rapporto di collaborazione tra Regione Umbria e Università degli Studi nell’ambito del servizio sanitario regionale: “una collaborazione che vorrei fosse ancor più intensa – ha affermato Barberini - nell’interesse della sanità pubblica regionale. Così come è fondamentale anche la collaborazione con tutto il mondo del volontariato”.

Infine, l’assessore Barberini ha annunciato che già nei prossimi giorni inizierà una serie di visite a tutte le strutture sanitarie ed ospedaliere della regione.

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Quando l'ospedale di Perugia era in via Oberdan

La Vera di pozzo del primo ospedale perugino è stata recuperata e posizionata all'ingresso del S. Maria della Misericordia.

I monumenti antichi per le comunità non sono solo opere d’arte da offrire alla vista dei turisti ma spesso richiamano alla mente dei residenti momenti del passato di cui hanno avuto cognizione, magari solo per sentito dire dagli avi.

Con l’intenzione di ripercorrere il filo della memoria, legando passato, presente e futuro, l’Azienda ospedaliera di Perugia ha presentato oggi il progetto di restauro della Vera di pozzo del primo ospedale perugino, recuperata e posizionata all’ingresso del S. Maria della Misericordia.

A togliere il telo bianco che copriva il pozzo, inaugurando così l’opera davanti a pazienti e personale sanitario, sono stati la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, il rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi, l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, il direttore dell’Azienda ospedaliera di Perugia Walter Orlandi e Franco Chianelli del Comitato per la Vita “D.Chianelli”, promotore del progetto di restauro, attivato con il contributo dell’associazione.

La Vera di pozzo, che era allocato in via della Pesceria, ora via Oberdan, prima sede dell’antico ospedale “Domus Misericordiae”, di cui ne reca ancora l’elegante simbolo scolpito sulla lastra anteriore, è stata recuperata dai depositi comunali ed inserita nell’atrio principale dell’ospedale.

L’opera infatti giaceva scomposta, ed in parte dispersa, nei depositi di pietre e laterizi del cantiere del Comune di Perugia, ma con una caratteristica – ha ricordato Mario Amico, responsabile dell’accoglienza dell’ospedale che ha coordinato i lavori di recupero – che la rendeva unica: uno degli otto specchi di pietra calcarea che la componeva, infatti, recava ben impresso quello che si può chiamare il logo che da secoli caratterizza le proprietà ed i luoghi in cui ha avuto stanza l’antico ospedale.

Amico ha inoltre sottolineato “il compromesso raggiunto con la Soprintendenza per non averlo collocato nel luogo dove è nato ma su una piattaforma all’ingresso del nuovo ospedale, quasi come dono per gli utenti”.
Il recupero di questo manufatto artistico, che richiama quindi la storia di uno degli ospedali più antichi d’Italia, per Orlandi si inserisce “nel complesso processo che ha portato l’ospedale a puntare all’accoglienza con la struttura ospedaliera ripensata come una città nella città”.

Un pozzo “come vita, acqua e speranza” lo ha definito la presidente Marini, che ne ha voluto cogliere “tutti gli aspetti positivi”. “Il restauro – ha aggiunto – è anche operazione culturale con un forte significato simbolico e di appartenenza civica, esprimo pieni complimenti al Comitato Chianelli e a Mario Amico che hanno fortemente voluto firmare questa operazione di recupero di un elemento storico tanto prezioso”.

Per l’occasione è stata realizzata anche una pubblicazione, curata dal prof. Franco Mezzanotte dell’Università di Perugia, con il contributo di Gesenu, per raccontare oltre al pozzo anche la storia del primo ospedale perugino.
Il lancio del progetto editoriale è stato accompagnato anche da un video, con immagini di oggi e dell’epoca, dal titolo “Dal primo ospedale di Perugia ad oggi – Storia di uno stemma”.

 

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