ROMA - E' toccato all'arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, "garantire" per un altro vescovo presente oggi al grande raduno dell'Agesci in piazza San Pietro, affinche' potesse avvicinarsi al Papa. Monsignor Paolo Giulietti, infatti, ausiliare di Perugia da qualche mese e in passato responsabile nazionale del Servizio Pastorale Giovanile della cei, si e' presentato questa mattina con la divisa da scout, camicia azzurra, pantaloni corti blu e fazzolettone. E una croce pettorale in legno, in stile francescano. Giovane tra i giovani, felice con loro.

Poi, per salutare Bergoglio, si e' messo in fila dietro Miglio - che ha conversato diversi minuti animatamente con il Papa sulla situazione difficile della sua diocesi, concludendo poi lo scambio con reciproci sorrisi - Giulietti e' stato accolto da Bergoglio con un gesto d'affetto e evidente simpatia, mentre il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, guardava la scena un po' interdetto.

In divisa da scout erano anche diversi ragazzi malati o diversamente abili, con i quali Papa Francesco si e' poi soffermato sul sagrato della Basilica vaticana, abbracciandoli e lasciandosi toccare da loro, che lo attiravano a se stessi come aggrappati alla veste bianca e alla mantellina. Diversi erano seduti sulle loro carrozzine e il Papa si e' chinato a lungo su ciascuno. Ogni volta ha messo loro le mani sul capo e si e' soffermato di piu' su un ragazzo che non poteva aprire gli occhi. Sono stati momenti molto toccanti, e sia i genitori di questi ragazzi che gli altri scout che accompagnavano i loro coetanei meno fortunati erano molto commossi.

Alla fine, prima di risalire sulla jeep, Francesco si e' fermato con un bambino reso quasi calvo dalle terapie e si e' fatto anche fare un selfie con lui e il suo papa'.

 

 

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