Umbria più uguale: una Giunta per una svolta
La proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio regionale conferma il ruolo della lista Umbria più uguale nel determinare il successo di Catiuscia Marini e della coalizione da lei guidata. Si tratta ora di capire se e quanto la Presidente ed il suo partito intendono tenere conto, nelle scelte dei prossimi giorni, del dato politico di fondo emerso dal voto del 31 maggio: e cioè il venir meno di ogni prospettiva di autosufficienza del Partito democratico e la necessità, se si vuole riaprire un dialogo tra cittadini ed istituzioni, di dare spazio e visibilità alle ragioni della sinistra. E’ una scelta che passa attraverso alcune precise discriminanti programmatiche (lavoro, lotta alla povertà, ambiente, diritti, partecipazione) ma anche attraverso l’individuazione di amministratori coerenti con un prospettiva di rinnovamento e di svolta, all’altezza della sfida che il voto ha evidenziato. Ci aspettiamo un chiaro segno in questa direzione.
Questa nota che, sia pure con un linguaggio non diretto ed esplicito punta chiaramente a sollecitare la presidente Marini ad assegnare un ruolo nella prossima Giunta regionale alla lista in questione in seno all'esecutivo regionale, è firmata dal consigliere eletto Giuseppe Biancarelli, da Fausto Gentili, coordinatore regionale Umbria di Sinistra Ecologia Libertà, e da Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio, nella sua qualità di coordinatore delle Liste Civiche Progressiste Umbria alle quali lo stesso Biancarelli fa riferimento.
Come è facile notare, manca la firma della terza componente che ha contribuito al risultato positivo conseguito complessivamente dalla lista in questione, per la precisione della “Sinistra per l’Umbria”, che ha espresso il primo dei non eletti in Umbria.
Una richiesta di rappresentanza che ci risulta sia stata giudicata poco "realista" da questa componente che, augurandosi una ricomposizione politica che eviti pericolose fratture, ritiene comunque possibile rappresentare le istanze della sinistra continuando ad agire con altri ruoli in maniera propositiva in seno alla appena costituita maggioranza consiliare. Tutto ciò in considerazione anche del fatto che la composizione dell’esecutivo regionale si è considerevolmente ridotta il virtù della nuova legge che ha regolato la recente consultazione elettorale.

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