ROMA - "Dalle ultime sue dichiarazioni sembrerebbe che Renzi abbia finalmente percepito gli schiaffoni elettorali affibbiatigli dal popolo della scuola pubblica e sospetti di aver fatto un bel po' di errori nei suoi confronti": e' la considerazione di Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, che definisce gli scioperi degli scrutini di questa settimana "l'arma migliore per battere il ddl 'cattiva scuola', imporre il no al preside padrone e ai quiz e ottenere l'assunzione stabile dei precari". Ora il premier, secondo Bernocchi, "vorrebbe cavarsela lasciando ai presidi i superpoteri ma aggiungendovi una sorta di 'clausola di sicurezza', imponendo loro il cambio di scuola ogni sei anni: come se il problema fosse il grado di corruttibilita' del preside e non la carica di per se' degradante e distruttiva dei superpoteri sull'intero funzionamento della collegialita' scolastica". "Siamo convinti che l'arma decisiva per bloccare il ddl sia il successo dello sciopero degli scrutini di questa settimana. Nei giorni scorsi, di fronte alla sleale, e a nostro parere illegale, manovra di alcuni presidi che hanno convocato gli scrutini prima che le lezioni terminassero, lo sciopero e' stato totale. Ma il test decisivo ci sara' a partire da oggi e noi siamo fiduciosi che lo sciopero superera' anche quello oceanico del 5 maggio, bloccando almeno il 90% degli scrutini". "Come Cobas abbiamo convocato lo sciopero degli scrutini l'8 e 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise; il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia; il 10 e l'11 per Puglia, Sicilia e Trentino; l'11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto; il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d'Aosta; il 17 e il 18 per l'Alto Adige. Ogni docente potra' scioperare la prima ora di ogni suo scrutinio e sara' sufficiente lo sciopero di un solo docente per farlo rinviare".
 

Condividi