Più attenzione ai problemi dei pensionati del lavoro autonomo
Più attenzione alle problematiche dei pensionati del lavoro autonomo e uno spazio adeguato nei tavoli istituzionali di concertazione in cui si affrontano le tematiche socio-sanitarie e assistenziali. E’ la richiesta che il CUPLA, il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo Umbria (a cui aderiscono i sindacati dei pensionati di Confartigianato, CNA, Casartigiani, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcommercio e Confesercenti), che si è riunito ieri, rivolge con forza agli schieramenti politici e ai candidati alla presidenza della Regione Umbria in prossimità dell’appuntamento elettorale.
“I pensionati provenienti dal lavoro autonomo - sottolinea Giancarlo Acciaio, coordinatore regionale del CUPLA e presidente provinciale di 50&Piu’ Confcommercio – rappresentano una percentuale molto importante di tutti i pensionati umbri e in molti casi hanno pensioni di livello basso. E’ necessario dunque che al centro del dibattito politico, insieme all’economia, ai lavoratori, alle imprese, ci siano anche i pensionati, le loro condizioni economiche e sociali e adeguate politiche d’intervento nei loro confronti. Le crescenti difficoltà che questa categoria di cittadini si trova ad affrontare - continua Acciaio - sono aggravate da pesanti iniquità, alle quali è indispensabile trovare una soluzione immediata”.
L’adeguamento delle pensioni al “reale” costo della vita, la cancellazione di una immotivata discriminazione che esiste tra i pensionati ex lavoratori autonomi e gli altri pensionati sugli assegni familiari, il cumulo della pensione ai superstiti con altri redditi, sono solo alcuni dei temi che, a giudizio del CUPLA - che conta complessivamente 2,5 milioni di iscritti in rappresentanza dei 5 milioni di pensionati autonomi italiani - confermano una situazione di estrema preoccupazione sotto il profilo economico e rappresentano un allarmante segnale circa le ingiustificate disparità di trattamento di questa fascia della popolazione.
Il CUPLA Umbria chiede dunque alle forze politiche di essere riconosciuto come interlocutore permanente e un confronto diretto subito dopo le elezioni, nel quale poter entrare nelle specifico di alcune questioni prioritarie ed urgenti in tema di politiche sociali e sanitarie, ad esempio l’assistenza domiciliare e per la non autosufficienza e la garanzia di una assistenza sanitaria adeguata nelle aree più decentrate della regione.

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