“Trenitalia sperimenti in Umbria Frecciargento o altri treni ad alta velocità"
PERUGIA - “Chiedere a Trenitalia, con forza e determinazione, di inserire nel piano regionale dei trasporti la previsione di sperimentare in Umbria la circolazione dei cosiddetti Frecciargento o gli ETR 600 o ETR 485, idonei a circolare sia sulle linee normali che su quelle dell'Alta Velocità”: è l'obiettivo di una mozione depositata dal consigliere regionale del Partito democratico Giancarlo Cintioli.
“I problemi di collegamenti ferroviari per l’Umbria – spiega Cintioli - sono urgentissimi, così com’è urgente recuperare il gap storico che penalizza gli umbri soprattutto in termini di tempi di percorrenza per collegarsi con le più grandi città italiane ed europee. E’ per questo che, nella piena condivisione degli obiettivi generali del Piano regionale dei trasporti, soprattutto nella parte che attiene gli investimenti nelle infrastrutture, in particolare quelle destinate al raddoppio del tratto Orte-Falconara, mediante il raddoppio sino a Spoleto e il conseguente potenziamento del tratto della Foligno-Terontola, oltre che la nuova stazione Media Etruria per collegare la nostra regione all'alta velocità, si chiede l'utilizzo di tali treni, rompendo da subito l'isolamento dell’Umbria e offrendo alla regione una grandissima occasione per farla conoscere e aprirla al turismo”.
“E’ un fatto gravissimo – aggiunge - che Perugia sia uno dei pochi capoluoghi di regione italiani non serviti da alcun tipo di ‘freccia’ e se la Regione Umbria ottenesse da Trenitalia di prevedere dal prossimo cambio di orario una sperimentazione volta ad inserire le città di Terni, Spoleto, Foligno, Assisi e Perugia nel servizio ‘Frecciargento’ nei collegamenti Sud-Nord, si potrebbero ridurre drasticamente i tempi di percorrenza verso le principali città. Solo per citare un esempio, da Spoleto si impiegherebbe appena un’ora e cinque minuti per raggiungere Roma. A costi sostenibili, poiché un collegamento ben studiato, in grado di prevedere servizi che colleghino la Toscana meridionale, tutta l’Umbria, parte delle Marche e l’alto Lazio, potrebbe essere economicamente sostenibile, in quanto potrebbe rivolgersi ad un’utenza potenziale di oltre un milione di passeggeri. Si potrebbero prevedere nei collegamenti Sud-Nord, che registrano circa 120 treni al giorno, 4 coppie di treni nella ‘relazione’ Napoli-Roma-Firenze-Bologna-Milano, con uscita dalla linea Alta Velocità ad Orte e rientro ad Arezzo, e viceversa, consentendo di collegare l'intera Umbria con l’Alta Velocità da Sud a Nord”.
“Una rimodulazione in questo senso – conclude Cintioli - sarebbe importante, anche per la gran parte degli umbri che risiedono lontano dalla località che sarà individuata per la sede della nuova stazione per l'Alta Velocità, sicuramente in territorio toscano”.

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