Orvieto - Le 18 pale di 150 metri (3 volte il duomo di Orvieto) si vedrebbero, oltre che dal Duomo di Orvieto, anche da Piazza d'Italia a Perugia e dalla chiesa della Consolazione a Todi. Nel febbraio 2013 la provincia di Terni ha dato la procedibilità ai progetti ma con la richiesta di integrazione ai documenti, con la prescrizione che gli impianti dovevano comunque essere sottoposti a valutazione di impatto ambientale da parte della Regione. Alcuni dicono (l’interpretazione della legge è controversa) che almeno per 8 pale, questa procedibilità, non poteva essere concessa in quanto in zone contigue all'Area Naturale Protetta "Elmo Melonta". La Regione Umbria si dichiara contraria al progetto delle Pale sul Peglia.

Per far si che questo progetto, e lo scempio ambientale che ne conseguirebbe, venga archiviato definitivamente, la via migliore sarebbe quella di introdurre una precisazione nel Regolamento Regionale 29 luglio 2011 n. 7 (Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) in modo da impedire l’installazione delle pale del Megaeolico nelle aree contigue ai parchi. Il regolamento stesso, già implicitamente, dichiara che nelle zone contigue ai parchi non possano essere installate pale del mega eolico, ma il punto viene diversamente interpretato da Regione e Provincia, tanto che ne è nata una discussione che è ancora in atto in atto e che i sindaci dell’Orvietano hanno chiesto più volte di chiarire.

Tra lettere mandate dagli amministratori, attesa molto lunga di risposte, diatribe sulla interpretazione delle leggi, sviste, prossima scadenza elettorale e quant’altro, il progetto prosegue indisturbato il suo iter amministrativo-burocratico, mentre cittadini e ambientalisti temono sempre di più per il disastro ambientale che potrebbe avvenire in uno degli ecosistemi più intatti d'Italia.

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