PERUGIA - E' un "piano industriale degli operai" quello illustrato oggi nell'incontro "Perugina: un bene comune... un futuro da costruire", organizzato da Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie Flai, Fai e Uila e alla Rsu Perugina.

A discutere con i lavoratori e le loro organizzazioni, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, la presidente della Regione, Catiuscia Marini e Giampiero Castano, responsabile vertenze al ministero dello Sviluppo Economico.

"Ci siamo posti l'obiettivo ambizioso di immaginare come, in un mercato difficile come quello del cioccolato ed in una situazione di crisi come quella attuale, si possa chiedere anche ad una multinazionale come la Nestle' di credere ed investire nel nostro Paese", ha spiegato Luca Turcheria, coordinatore della Rsu Perugina. A suo avviso la Perugina non puo' essere una "fabbrica monoprodotto". Non basta il Bacio, dunque, perche', nonostante la sua grande forza internazionale, e' da solo "incapace di sostenere i livelli occupazionali che oggi conosciamo".

Turcheria ha quindi denunciato il "lento ma costante calo dei volumi produttivi" degli ultimi anni, fino a rendere necessario il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Per il coordinatore delle Rsu "esistono tutte le condizioni industriali e di mercato affinche' si possa disegnare un nuovo futuro per la fabbrica". "Ci manca - ha concluso – il 'pezzettino' che attiene alla controparte e cioe' la volonta' di proseguire in maniera sostanziale la storia dello stabilimento di San Sisto. E' necessario - ha concluso Turcheria – convincere la multinazionale a farlo".

Marini: "vertenza perugina da inquadrare nell'ambito di scelte strategiche globali" 
"Il tema del futuro dello stabilimento Perugina di San Sisto  va affrontato non solo a livello territoriale, come con serietà e impegno si sta facendo in questa occasione, ma deve esser posto con forza nel quadro più ampio che riguarda le scelte strategiche, l'export e la rete commerciale di una azienda multinazionale che opera nel settore alimentare su un mercato italiano e globale. Così si potrà dare più forza alla battaglia comune di istituzioni, sindacati, lavoratori e lavoratrici": è quanto ha detto invece la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

 "E' dunque importante proseguire – ha aggiunto la presidente – su un metodo di lavoro e di confronto condiviso, che porti all'interlocuzione con il Gruppo ed al coinvolgimento del  Governo nazionale proprio per la peculiarità di questa vertenza che non è solo legata simbolicamente alla città di Perugia ma è parte importante della realtà occupazionale dell'Umbria. C'è la comune consapevolezza - ha sottolineato la presidente –  di non voler gestire il quotidiano, di non volere attendere che scada il periodo dei contratti di solidarietà, ma di operare sin da subito per conoscere quali sono le strategie industriali e produttive che dovrebbero traghettarci fuori dalla crisi e garantire la ripresa dei volumi produttivi e la tenuta dei livelli occupazionali”.

“Questioni che – ha spiegato – abbiamo come istituzioni umbre posto al management aziendale  durante l'incontro che si è recentemente tenuto in Regione, relativamente alle politiche industriali, commerciali e degli investimenti che  possono garantire il mantenimento e la valorizzazione dei livelli occupazionali e delle produzioni per lo stabilimento Nestlé di San Sisto. Ciò anche nel quadro di un mercato italiano che è  particolarmente appetibile. Nei prossimi giorni – ha infine annunciato la presidente – istituzione umbre e sindacati torneranno a riunirsi per una comune valutazione degli incontri avuti con la proprietà.

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