TERNI - L'attuale organico di Ast, dopo la riorganizzazione dello stabilimento di Terni, e "assolutamente adeguato per raggiungere l'obiettivo di produzione di un milione di tonnellate di acciaio fuso all'anno": e' quanto assicura l'azienda in risposta alle rsu, preoccupate invece che il
riassetto possa comportare una "riduzione produttiva degli impianti, con una relativa perdita economica".

L'Acciaieria ternana, dopo i primi due mesi del 2015 che hanno risentito degli effetti della vertenza dell'autunno scorso, prevede che "per aprile 2015 sara' raggiunta una quota di produzione tale da garantire il traguardo del milione di tonnellate su base annua". Auspica, inoltre, che "a giugno si possa superare questa soglia".

L'Ast rileva quindi "segnali incoraggianti che stanno consentendo di consolidare i rapporti commerciali in essere e contribuiranno ad accrescere la produzione e ad aggredire nuovi mercati". L'azienda ribadisce inoltre che "la salute e la sicurezza dei lavoratori sono priorita' imprescindibili" e che "la nuova organizzazione non introduce rischi addizionali per i dipendenti".

"Il confronto quotidiano che sta avvenendo nei reparti interessati dal processo di riorganizzazione – continua la nota - rappresenta uno strumento di dialogo fra le parti e di ottimizzazione dei processi produttivi concreto ed efficace. Il confronto e' intenso e Ast sta ricevendo suggerimenti che saranno presi in considerazione".

Per le rsu, che da giorni rivendicano un tavolo di confronto sulla nuova organizzazione al momento senza convocazione, al contrario "non si puo' evidenziare un contesto di buone relazioni" ed e' concreta la possibilita' di "una ulteriore sostanziale crescita di tensione e confusione" nello stabilimento.

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