TERNI - Potrebbero essere destinati alle mani della famiglia Garrone, attraverso la societa' genovese Erg, i 16 impianti idroelettrici di Terni di proprieta' di E.On: lo sostengono le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil. In una nota i sindacati evidenziano pero' "l'incertezza sul futuro delle centrali e dei lavoratori".

Nel pomeriggio si e' svolta un'assemblea dei dipendenti, che fa seguito all'incontro dei giorni scorsi tra la dirigenza italiana della multinazionale tedesca, le istituzioni locali e i segretari di categoria per fare il punto della situazione. Per i sindacati a pesare sul futuro e' l'atteso parere dell'Antitrust europea sulla cessione delle sei centrali termoelettriche di proprieta' di E.On, sparse sul territorio italiano, alla ceca Eph, ma anche il protrarsi della trattativa e l'impossibilita' di ragionare sull'occupazione ternana, che riguarda soprattutto circa 90 lavoratori dei 160 attualmente occupati a Terni.

"Le uniche indiscrezioni - spiegano i sindacati - riguardano la volonta' della societa' Eph di affittare alcuni locali in citta' per mantenere una sede sul territorio, che dovrebbe occupare circa 45 lavoratori, tra personale di staff, tecnici e postazioni di telecontrollo. Il resto dovrebbe restare ancorato alla cessione dell'idroelettrico, che dovrebbe invece contenere la palazzina direzionale all'interno del polo elettrico di Villa Valle".   
Venerdi', nella sede di E.On a Roma, e' previsto un nuovo incontro con l'azienda, che a febbraio ha anche ceduto 50 megawatt di fotovoltaico alla societa' F2i.
 

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