"Atene chiama". In piazza tanta cultura e un po’ di sinistra Pd
di Massimo Franchi
Un corteo "mescolato", dove ognuno verrà con la sua bandiera ma senza "spezzoni rigidi". E con un fiore a ricordare il dramma europeo di Lampedusa. Alla vigilia dell’appuntamento di domani pomeriggio a Roma, si affina l’organizzazione del corteo che partirà alle 14 da piazza Indipendenza — con uno striscione che ricorderà i 300 migranti morti — per arrivare al Colosseo (passando per piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, Via Merulana, Via Labicana).
Di ora in ora intanto aumentano le adesioni all’appello degli organizzatori — “Atene chiama” — e alla manifestazione con il mondo della cultura in pieno fermento. Tra gli altri hanno già confermato la loro presenza in piazza gli attori Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Licia Miglietta, Moni Ovadia, il gruppo Teatri Uniti e gli scrittori Loredana Lipperini, Maurizio De Giovanni, Nicola Lagioia, Christian Raimo.
All’organizzazione del corteo partecipa direttamente la Cgil che per l’occasione ha mobilitato molti territori. Arriveranno poi lavoratori della Fiom (Maurizio Landini sarà in piazza ma non parlerà dal palco) da tutta Italia e saranno presenti delegazioni dell’Flc (scuola e conoscenza) e della Fp-Cgil (comparto pubblico). Parteciperanno moltissime associazioni e movimenti, dall’Arci ad Attac, agli studenti della Rete della conoscenza, ai giovani di Act e di Tilt, al Forum dei movimenti per l’acqua pubblica. Presente tutta la galassia della sinistra: L’altra Europa, Sel, Rifondazione Comunista, Sinistra critica.
Al Colosseo sarà montato un palco per gli interventi, non ancora tutti definiti. Di sicuro dalle 16 interverrà un migrante anno Luciana Castellina, Moni Ovadia e un’ampia delegazione greca. Dal palco parlerà l’economista greco Haris Golemis, direttore del Nicos Poulantzas Insitute di Atene (una sorta di Istituto Gramsci ellenico) e probabilmente anche Argiris Panagopoulos, giornalista di Avgi e dirigente di Syriza. Folta sarà anche la delegazione della sinistra del Pd. Stefano Fassina, Pippo Civati, Alfredo D’Attorre e Vincenzo Vita saranno in piazza. Rimarcando le differenza con il comportamento e l’ambigiutà del nostro governo in queste settimane.
"Dopo i baci, gli abbracci e la cravatta dell’incontro a palazzo Chigi fra Renzi e Tsipras, l’atteggiamento del nostro governo è stato incomprensibile — attacca Stefano Fassina — specie nella decisione di appoggiare la decisione della Bce di bloccare i finanziametni ad Atene. Ora vedremo nel passaggio all’Eurogruppo di lunedì se Padoan e Renzi cambieranno atteggiamento".
Per Fassina il governo Renzi è già in ritardo: "Abbiamo già sprecato il semestre di presidenza europea per chiedere una conferenza sulla mutualizzazione del debito. Ora dobbiamo essere parte attiva dell’operazione verità che il governo Tsipras sta portando avanti. I problemi della Grecia sono sistemici e riguardano tutto il continente". L’offensiva della sinistra Pd continuerà lunedì alla direzione del partito. "In 30 abbiamo chiesto di discutere il tema dell’appoggio a Tsipras, mi auguro che nella relazione Renzi chiarisca la sua posizione".

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