Perugina/ Leonelli e Giacopetti: “Stupisce e preoccupa il silenzio del Comune"
PERUGIA – “La richiesta di un incontro urgente che la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha rivolto ai vertici di Perugina-Nestlè, dopo l’allarme delle Rsu sul drammatico calo delle produzioni previsto per il 2015, attesta ancora una volta la volontà delle istituzioni guidate dal centrosinistra di tenere i piedi ben piantati tra le istanze dei cittadini e di mettere in cima alla lista delle priorità la difesa del territorio, delle realtà produttive, della buona occupazione”. Così Giacomo Leonelli, segretario del Pd Umbria, e Francesco Maria Giacopetti, segretario del Pd di Perugia, che ricordano come “nella difficile gestione della vertenza Ast proprio la tenacia delle istituzioni, insieme alla larga mobilitazione dei lavoratori, ha giocato un ruolo determinante, scongiurando una crisi devastante per il territorio e per l’Umbria”.
“Non più tardi di sabato – ricordano i segretari democratici – abbiamo incontrato, insieme al responsabile economico nazionale Pd Filippo Taddei, rappresentanti dei lavoratori e delle Rsu della Perugina, raccogliendo segnali preoccupanti per la tenuta di un’azienda vitale per il tessuto produttivo cittadino e regionale oltre che per il futuro occupazionale del territorio. In quella sede abbiamo ribadito e ribadiamo la necessità e l’urgenza di tenere alta l’attenzione sugli strumenti a disposizione per un confronto con l’azienda per evitare il peggio. Dobbiamo mettere in campo ogni sforzo possibile e il Pd è pronto a fare la sua parte. Il Pd nazionale sta monitorando con attenzione l’evolversi della vicenda, con la consapevolezza che mentre gestiamo il peggio dobbiamo programmare meglio, per mettere l’azienda nelle condizioni di lavorare, offrendo condizioni nuove”.
“Quello che stupisce e preoccupa, in questa situazione, è il silenzio dell’amministrazione comunale di Perugia, a guida centrodestra. Il ruolo delle istituzioni, come abbiamo visto a Terni, è determinante e non possiamo permetterci che il Comune capoluogo rimanga in disparte in una partita in cui è in gioco il futuro della città, dell’Umbria oltre che di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie”.

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