Perugia - Contro quello che è stato ribattezzato “delirio istituzionale”, dipendenti e sindacati dell’Amministrazione provinciale di Perugia daranno vita domani mattina, 19 dicembre ‘14, all’occupazione del Palazzo provinciale e ad un sit-in davanti alla Regione. Al centro della protesta, come noto, i tagli ai bilanci imposti dalla Legge di stabilità e le incertezze sul futuro dei servizi al cittadino e dei posti di lavoro. In questo modo anche Perugia aderisce alla mobilitazione nazionale indetta per domani da Cgil, Cisl e Uil e che vede coinvolte tutte le Province italiane in lotta contro quello che viene definito dai sindacati un “delirio istituzionale” e non un riordino amministrativo.

Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil fanno appello anche alla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini ricordando che, come già ribadito in molteplici sedi e occasioni dai due presidenti provinciali, rimanendo così le cose in merito ai tagli e alla mancata riorganizzazione funzionale, la Regione sarà chiamata a farsi carico di una riconfigurazione degli assetti territoriali incompatibile con la garanzia dei servizi perché mancheranno sia le coperture finanziarie che il necessario supporto professionale dei lavoratori provinciali dichiarati in esubero. L’emendamento alla legge di stabilità introdotto dal Governo prevede infatti una rideterminazione lineare della dotazione organica delle Province con una riduzione della spesa per il personale del 50% (30% per le Città Metropolitane).

“La mancata proroga dei contratti a tempo determinato in scadenza al 31 dicembre 2014 – sottolineano ancora i sindacati – determinerà una effettiva carenza di personale addetto all’esercizio di funzioni che potrebbero essere riallocate a livello regionale. Dal 1° gennaio – ci si chiede - e in assenza di un riordino organico, chi garantirà ai cittadini servizi fondamentali gestiti dal personale precario?”. A margine di tutto ciò, c'è da segnalare la sorpresa di personale dipendente e Sindacati nell'apprendere su “Italia Oggi” la notizia secondo cui i senatori Pd hanno diffuso un comunicato stampa per negare il rischio licenziamenti a carico dei “provinciali”.

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