Contratto fiume Paglia/ Costituzione tavolo lavoro interistituzionale
PERUGIA – Per il contratto di fiume del Paglia e Basso Tevere umbro si avvicina la formale costituzione del Tavolo di lavoro interistituzionale che avrà il compito di definire una strategia di valorizzazione del sistema fluviale e di riqualificazione territoriale e paesaggistica dei territori ad essi connessi, attraverso un'azione sistematica e coordinata di programmazione e progettazione partecipata tra tutti i diversi attori del territorio interessati.
Presieduto dall'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, si è svolto stamani a Palazzo Donini a Perugia un incontro tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di costruzione del Contratto di fiume. Presenti i sindaci dei Comuni di Orvieto, Fabro, Castel Viscardo, Ficulle, Allerona, Parrano, Giove e i rappresentanti dell'Associazione Industriali Umbria – Sezione di Orvieto e dell'associazioni "Pagliabenecomune" e "Cisa- Coordinamento Interregionale Salvaguardia dell'Alfina".
"L'incontro di oggi – sottolinea l'assessore Rometti – è stato preceduto nei mesi scorsi da una serie di momenti di confronto preliminari: a luglio, a Orvieto, si era tenuto un incontro di approfondimento e discussione circa la proposta di attivazione del Contratto di Fiume del Paglia, avanzata alla Regione dal Comune di Orvieto e in quella stessa sede era stato condiviso tra tutti i presenti un Manifesto di intenti per la realizzazione del ‘Contratto di Fiume del Paglia'".
Il Manifesto è stato sottoscritto il mese scorso dai Comuni di Orvieto, di Fabro, di Castel Viscardo, di Parrano, di Ficulle, di Allerona, dalle associazioni Val di Paglia Bene Comune e Comitato Salvaguardia dell'Alfina e trasmesso formalmente alla Regione.
"È frutto – spiega Rometti – degli incontri di partecipazione pubblica promossi da enti territoriali e locali nell'ultimo anno, a seguito dell'alluvione del novembre 2012 che ha causato oltre 6 milioni di euro di danni nel territorio orvietano. Incontri in cui sono state affrontate le problematiche del bacino fluviale, favorendo il dibattito pubblico e il coinvolgimento di una pluralità di soggetti pubblici e privati, anche a livello interregionale, con la finalità di attivare strategie e politiche condivise di prevenzione del rischio attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata".
La sottoscrizione del Manifesto si inquadra nel contesto della recente decisione della Regione Umbria di inserire il comprensorio Orvietano nelle strategie previste a livello nazionale per le Aree Interne del Paese.
"È solo il primo passo di una programmazione più generale – dice l'assessore - che vedrà coinvolte tutte le amministrazioni pubbliche, le associazioni del territorio e i singoli privati per organizzare una progettazione generale che tenga conto delle esigenze dei cittadini. Il Contratto di Fiume del Paglia rappresenta quindi una scelta per tutte le amministrazioni locali coinvolte e tutti i soggetti interessati per "fare sistema", per valorizzare un bene comune, per rendere il fiume più fruibile alla popolazione locale, per sapere che il fiume esiste anche quando non esonda e provoca danni per milioni e milioni di euro".
La logica dei Contratti di Fiume e delle Aree Interne prevede un coinvolgimento forte e diffuso della cittadinanza: valuterà i risultati, ma allo stesso tempo sarà anche testimone delle responsabilità di ciascuno rispetto a finalità inizialmente programmate.
L'incontro di oggi è stato finalizzato alla costituzione di un Tavolo di lavoro interistituzionale che persegua l'obiettivo del confronto, dell'ascolto e della valutazione delle proposte di tutti i portatori di interessi che gravitano attorno al bacino fluviale del Paglia e del Basso Tevere Umbro, nell'ottica di una sua valorizzazione e della riqualificazione dei territori interessati. "La Regione Umbria, nell'ambito delle proprie politiche regionali di governo del territorio – rileva Rometti - sta ponendo particolare attenzione alla gestione di strumenti di programmazione territoriale negoziata, strumenti innovativi, volontari e partecipati, che permettono di condividere obiettivi e lavorare concretamente in modo sinergico per la tutela e lo sviluppo del territorio superando confini amministrativi e inutili campanilismi, unendo le forze e ottimizzando le risorse. Tutto ciò – conclude - anche nell'ottica e con l'auspicio che tali strumenti possano riavvicinare con nuova fiducia e partecipazione le comunità locali alle istituzioni".

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