Rifondazione comunista dell’Umbria intende esprimere piena e convinta solidarietà agli attivisti del comitato Caicocci Terra sociale denunciati dalla Regione Umbria. Un primo presidio già è stato organizzato il 25 novembre a difesa  di quante e quanti hanno avviato un percorso di custodia sociale, presidiando e difendendo Caicocci da atti vandalici e incuria. Siamo infatti convinti che occorra favorire  l’utilizzo sociale della terra e dei casolari contro ogni ipotesi di privatizzazione.

Per questo chiediamo alla Regione Umbria di ritirare le denunce e di avviare da subito con i soggetti coinvolti, un confronto realmente incentrato sulle prospettive di utilizzo produttivo, occupazionale e sociale dei beni di Caiocci.

I beni di Caicocci devono e possono ancora essere tolti dal piano triennale di vendita del patrimonio pubblico, tra l’altro approvato senza il voto del nostro gruppo consiliare. Serve una profonda revisione delle decisioni assunte in merito alle alienazioni dei beni agro-forestali, che devono invece essere tutelati quali beni comuni della popolazione locale e regionale e messi al servizio di una nuova strategia di reinserimento lavorativo in ambito agricolo e di promozione dell’agricoltura sostenibile, come indicato peraltro dalla legislazione regionale con la legge in materia approvata lo scorso mese di marzo.

Enrico Flamini
Segretario PRC Umbria

Damiano Stufara
Capogruppo PRC Consiglio regionale dell’Umbria

Condividi