PERUGIA - Venerdì 12 dicembre sciopero generale contro il Jobs Act e la legge di stabilità, per il rinnovo dei contratti e a sostegno della Vertenza Umbria. Anche la nostra regione si fermerà per ripartire.

Consideriamo iniquo e sbagliato l’approccio del Governo anche per gli ulteriori effetti negativi che avrà sull’Umbria. Una regione, la nostra, fortemente colpita dalla crisi, con 125mila persone che vivono una condizione drammatica rispetto al rapporto con la dimensione fondamentale della vita umana che si chiama lavoro.

Abbiamo 51mila disoccupati, 27mila scoraggiati o neet, 23mila cassintegrati, e oltre 24mila in condizioni di precarietà estrema: sono la cifra umana e drammatica di questa crisi infinita.

Tra le vertenze, più di 165 in Umbria, ci sono poi situazioni fondamentali anche per il futuro del Paese a partire dall’AST Thyssen Krupp.

Come dimenticare poi le vicende del Polo Chimico Ternano, il dramma della fascia appenninica con al centro l’Antonio Merloni, la crisi strutturale dell’edilizia, e le più recenti vertenze della Perugina e della IMS di Spoleto.

Tante ferite che ci fanno dire che siamo di fronte ad una vera e propria #vertenzaumbria (questo l’hashtag scelto per lo sciopero del 12 dicembre in Umbria), in difesa del lavoro, dell’occupazione e per il futuro della nostra regione.

Questo sarà il valore aggiunto che l’Umbria porterà nello sciopero generale di 8 ore di venerdì 12 dicembre e nelle due manifestazioni principali che si svolgeranno a Perugia e a Terni.

L’Umbria del lavoro si fermerà il 12 di dicembre per ripartire in maniera diversa coniugando diritti lavoro e sviluppo.

 

                                                                                  I Segretari Generali di

                                                                                  CGIL– UIL dell’Umbria

 

                                                                                  Mario Bravi -Claudio Bendini

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