Landini: Tk-AST, no a un accordo a tutti i costi!!
La Acciai Speciali di Terni diventa di nuovo terreno di scontro tra il leader della Fiom, Maurizio Landini e il governo di Matteo Renzi, in particolare con il suo sottosegretario Graziano Delrio.
"Mercoledì siamo pronti ad articolare la mobilitazione e credo si possa sostanzialmente andare verso un accordo. Ma non si può fare un accordo a tutti costi", ha detto Landini a proposito della vertenza che si aggiornerà proprio mercoledì con un nuovo tavolo al Ministero dello Sviluppo economico. Le sue esternazioni, arrivano da Firenze dove partecipava all'assemblea per il rinnovo della Rsu della Nuovo Pignone e sono da mettere in relazione con la decisione dell'assemblea degli operai e delle Rsu di Terni di tornare gradualmente al lavoro, proprio in attesa degli sviluppi del tavolo governativo.
"Oggi pomeriggio andrò a Terni a fare un'assemblea con tutti gli iscritti alla Fiom, per valutare la situazione. Deve essere un accordo che al suo interno ha, da un lato, una scelta precisa di politiche industriali, la Thyssen non vende e si continua a produrre acciaio, dall'altro - ha concluso Landini - no ai licenziamenti e sì a tutele che riguardino le condizioni di lavoro delle persone".
La presa di posizione del leader della Fiom, Maurizio Landini, ha suscitato la reazione diretta di Delrio: "Le parole di Landini preoccupano il Governo. Pensiamo sia un momento di responsabilità per tutti. L'obiettivo del Governo - ha spiegato Delrio - è stato, per settimane, di garantire la difesa del sito industriale, l'apertura dei due forni e il mantenimento delle attività produttive, oltre al trasferimento della linea di Torino. Parliamo di un accordo che potrà permettere di salvaguardare i posti di lavoro e di evitare gli oltre cinquecento licenziamenti previsti. A fronte dell'accordo in campo, che si unisce anche alle scelte del Governo di abbattere l'Irap per le imprese, crediamo che la stragrande maggioranza degli operai di Terni apprezzi il lavoro svolto e capisca che è il tempo di fare ripartire l'azienda su basi nuove, insieme, come in altre vertenze dove i sindacati hanno aiutato a difendere il lavoro."
"Nessuno vuole interferire con le scelte del sindacato e dei lavoratori - ha concluso Delrio - ma crediamo che, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi di questa trattativa, sarebbe sorprendente continuare ad assumere atteggiamenti che danneggiano il futuro di Terni, dei lavoratori e delle loro famiglie"

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