TERNI- Il negoziato in corso per l'Ast "riguarda complessivamente il sito di Viale Brin, tanto e' vero, che ad oggi, uno dei punti di non accordo riguarda la clausola di salvaguardia per il personale delle ditte terzi, richiesta fatta dalle organizzazioni sindacali e non accettata dalla controparte aziendale". Lo sottolineano la Cgil di Terni e le categorie dei lavoratori che operano nell'indotto.

"In questo senso - sostiene il sindacato in una nota - sono inutili e a volte dannose le fughe in avanti che vengono proposte da soggetti lontani dalla mobilitazione e soprattutto dagli interessi specifici dei lavoratori. La fallita assemblea degli autoconvocati di questa mattina va inserita in questo contesto. Poche unita' di lavoratori che proponevano il rientro incondizionato hanno trovato una rilevanza numerica solo quando molti lavoratori dei presidi si sono avvicinati per contestare tale decisione".

Secondo la Cgil la "straordinaria lotta che va avanti da oltre un mese, dove lavoratori diretti e indiretti, che stanno rinunciando al salario e presidiando giorno e notte le portinerie, hanno dato mandato al sindacato di proseguire nella mobilitazione e se necessario rimodulare la protesta per giungere ad un accordo che tuteli tutte le parti in causa".

Il sindacato e "tutte le categorie dei lavoratori dell'indotto rimangono ferme su questo mandato e sugli obiettivi che le assemblee ci hanno consegnato, a partire dalle decisioni che la rsu dell'Ast sta maturando in queste ore".

In particolare rìprendera' mercoledi' mattina alle 6 e solo in alcuni reparti, l'attivita' all'Ast di Terni. Il lavoro tornera' a pieno regime il primo dicembre "sempre in base all'esito della trattativa" al ministero dello Sviluppo economico. Questo quanto deciso dai sindacati nella riunione di stamani.

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