Il tempo stringe per la chiusura dell’accordo sugli ammortizzatori in deroga per la chiusura del 2014 in Umbria. Ma l’accordo predisposto dalla Regione non scongiurerà i tantissimi licenziamenti che scatteranno alla fine di novembre nelle aziende che si vedranno negare l’accesso a questi strumenti.

Questo problema, pesante come un macigno, rischia di oscurare anche anche alcune luci presenti nell’accordo, tra le quali dobbiamo segnalare il mantenimento della copertura degli ammortizzatori in deroga per tutte quelle realtà che non rientrano nella definizione di impresa prevista dal decreto interministeriale. Così come la conferma della validità di tutti gli accordi già sottoscritti con scadenza 31 dicembre.

La grande preoccupazione invece, che ci porta a chiedere scelte di coraggio, sta nel fatto che la Regione non ha inteso ascoltare le nostre richieste di allargare il periodo di concessione degli ammortizzatori oltre gli 11 mesi per il 2014.  Richiesta che,  a nostro avviso,  presenta anche un concreto fondamento giuridico, infatti, il decreto del governo, tardivo e retroattivo, consente alle Regioni, proprio in virtù della retroattività, di individuare le criticità sulle quali poter intervenire superando i criteri definiti a livello nazionale compreso il limite di 11 mesi. Solo una circolare successiva afferma l’impossibilità di allungare i periodi limite, ma le regole ce le facciamo dettare da una circolare? O piuttosto è il decreto ad avere valenza giuridica ? Da qui la nostra richiesta che se accolta consentirebbe di evitare migliaia di licenziamenti che sono dietro l’angolo e che andranno a destrutturare ancora di più quel poco che rimane del tessuto produttivo della nostra regione.

Siamo ancora in tempo chiediamo alla Regione di ripensarci .

Da parte nostra, fortemente preoccupati degli scenari che si verranno a creare, siamo intenzionati a dare battaglia ritenendo del tutto fondate le nostre richieste.

Gli interventi a gamba tesa del Governo sul lavoro devono trovare un argine, la Regione Umbria ha questa opportunità, perché non coglierla?

 

CGIL CISL UIL UMBRIA

Condividi