Ast/ Lo sciopero alle acciaierie di Terni continuerà almeno fino a mercoledì
TERNI - Continuera' ancora almeno fino a mercoledi' prossimo, data del nuovo incontro tra le parti al ministero dello Sviluppo economico, lo sciopero all'Ast di Terni: e' quanto ha deciso oggi pomeriggio l'assemblea dei lavoratori, un migliaio, riunitisi davanti ai cancelli della fabbrica. "Non ci muoviamo di un passo, si va avanti ad oltranza", hanno detto alcuni di loro.
I sindacati registrano "uno stato di avanzamento rispetto alle questioni chieste" nella trattativa sul futuro di Ast, ma alla verifica dell'assemblea dei dipendenti, un migliaio davanti ai cancelli della fabbrica oggi pomeriggio, non passa la sollecitazione di alcuni a rimodulare le iniziative di mobilitazione in base all'esito della due giorni di trattative al Mise, interrotta la notte scorsa e che ha prodotto un documento di sintesi da parte del Governo, sulla base del quale le parti torneranno a riunirsi mercoledi' prossimo per riprendere il confronto.
Fino ad allora, all'Ast sara' ancora sciopero, che ormai va avanti da circa un mese. "Non ci muoviamo di un passo, si va avanti a oltranza", e' stata la decisione degli operai dall'acciaieria, al termine di oltre tre ore di confronto, a tratti anche acceso tra gli stessi dipendenti e con i dirigenti sindacali nazionali e locali, impegnati ad illustrare quanto emerso dal confronto al ministero.
A far cambiare idea sulla forme di mobilitazione da attuare, non sono bastate neanche le rassicurazioni fissate nero su bianco dall'amministratore delegato dell'acciaieria, Lucia Morselli, in un "messaggio al personale" della manager affisso la notte scorsa ai cancelli dello stabilimento. Morselli (che qualche settimana fa si era presentata, di notte, al presidio degli operai davanti ai cancelli della fabbrica) conferma "l'intenzione di mantenere l'integrita' del sito produttivo di Terni escludendo qualsiasi ipotesi di smantellamento di impianti". Nel documento, quasi due pagine, viene sottolineato che "nei prossimi due esercizi saranno in funzione entrambi i forni" i quali, se si arrivera' a un "ragionevole livello di profittabilita'" e se "il mercato ne giustifichera' l'utilizzazione", "continueranno ad operare insieme". Poi l'a.d. di Ast conferma l'intento di ridurre i costi di circa 100 milioni di euro, di cui 30 milioni con tagli sia al numero dei dipendenti sia al contratto integrativo. Infine l'a.d si dice "molto preoccupata degli effetti che la prolungata chiusura aziendale sta avendo sul futuro dell'azienda".
Una chiusura che, come abbiamo detto, continuera', pero', almeno fino al nuovo incontro al Mise di mercoledi' prossimo. In quella sede si riprendera' dal documento redatto nel confronto al Ministero ed in cui - hanno spiegato i sindacati - vengono scritti la durata quadriennale del piano industriale, il milione di tonnellate minimo di produzione a caldo, il piano d'investimenti comprensivi del trasferimento e il revamping della linea di Torino da trasferire a Terni.
Tra i nodi ancora aperti, al primo posto resta quello della mobilita': quella eventualmente da aprire, per Ast, e' di 125 unita', ma il sindacato punta ancora a "esuberi zero". Poi c'e' da specificare la clausola di salvaguardia per i dipendenti delle ditte esterne, i cui dipendenti - sempre secondo i sindacati - in caso di contratti stipulati dall'azienda con imprese diverse da quelle attuali, dovrebbero essere riassorbiti dalle ditte subentranti.
Intanto da Berlino è rimbalzata la notizia che La multinazionale ThyssenKrupp, proprietaria delle acciaierie ternane, ha riportato i suoi conti in attivo dopo tre bilanci in perdita, e distribuirà utili agli azionisti. Nell'esercizio 2013-14, concluso a settembre, il gigante tedesco ha realizzato un utile netto di 210 milioni di euro, piu' che raddoppiando il risultato operativo (Ebit) a 1,3 miliardi di euro.
Lo ha reso noto oggi la stessa azienda, che in Italia ha programmato centinaia di tagli.
Grazie al rigoroso programma di risparmio, ThyssenKrupp e' riuscita a riprendere il corso delle acciaierie in Brasile. Come segnale della svolta positiva nei bilanci, agli azionisti andranno dividendi per 11 centesimi ad azione dopo due anni senza guadagni. L'anno scorso la multinazionale aveva chiuso il bilancio in perdita di 1,4 miliardi di euro. Molti analisti avevano previsto un risultato peggiore per l'anno in corso.
Ieri il colosso dell'acciaio tedesco aveva annunciato il prolungamento del contratto del presidente Heinrich Hiesinger fino al 2020. Per l'anno in corso Hiesinger punta a far crescere l'Ebit almeno a 1,5 miliardi di euro, per poi puntare ai 2 miliardi. ''Il bilancio 2013/2014 marca una pietra miliare nello sviluppo del nostro risultato'' aziendale, ha commentato il presidente del gruppo.

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