(di Simone Bagnacani) (ANSA) - ROMA- La trattativa su Ast al ministero dello sviluppo economico e' entrata nella fase finale e procede a
oltranza per trovare un accordo sul futuro dell'acciaieria, come veva annunciato ieri il ministro, Federica Guidi. Nel corso ell'incontro di oggi, iniziato alle undici, infatti sembra che l'azienda abbia fatto delle aperture che permettono di proseguire nel dialogo e provare a trovare un'intesa, che non
dovrebbe arrivare comunque prima della notte, tanto che, in vista di un possibile accordo, sono state sospese le assemblee previste domani a Terni.

Al momento sembra infatti che l'azienda abbia confermato la produzione minima di un milione di tonnellate di acciaio fuso, e
abbia dato la disponibilita' a fare un piano industriale su quattro anni. Alle nove ci sara' un altro incontro con il ministro per fare una verifica dei risultati raggiunti fin qui.

Il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, ha spiegato che in serata "c'e' stato uno sblocco negoziale e ora sia avvia
la trattativa a oltranza, c'e' stata la disponibilita' dell'azienda, ma siamo ancora alle dichiarazioni di intenti, a un piano industriale di quattro anni e una produzione minima di un milione di tonnellate, ora possiamo cominciare a discutere di tutto il resto, la nottata sara' lunga". Anche altre fonti presenti all'incontro parlano di volonta' di fare una non stop per cercare di fare un accordo anche se c'e' molto da lavorare e non bisogna ancora farsi illusioni.

Superato l'empasse sulla produzione minima ora resta da chiarire la verifica, con possibilita' di chiusura, del secondo forno tra 24 mesi. Schiarite si erano gia' intraviste nella pausa di meta' giornata quando il coordinatore nazionale della siderurgia Fim-Cisl, Sandro Pasotti, aveva dichiarato "abbiamo verificato la disponibilita' dell'azienda a esplorare tutti i punti, crediamo si possa iniziare la trattativa finale".

Questa mattina entrando al ministero i sindacalisti sono apparsi possibilisti su una soluzione ma non hanno nascosto le difficolta'. "Le condizioni sono difficili - ha spiegato il leader Fiom, Maurizio Landini - siamo qui per verificare se ci sono le basi per aprire la trattativa. Per noi questa condizione e' togliere il limite dei due anni per il secondo forno".

Convinto che questo fosse il giorno decisivo era il segretario nazionale Uilm, Mario Ghini: "Oggi va fatto l'accordo e' la
giornata per trovare le condizioni per farlo, siamo al dentro o fuori, non c'e' piu' tempo per i rinvii, o si supera lo scoglio o si impantana la trattativa. Non ci possono essere rinvii".

 

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