La mediazione della Commissione lavoro sull’articolo 18 e sul jobs act, peraltro contestata dal NCD, non dà risposte rispetto all’iniquità nell’impostazione del Governo che punta ad una sua sostanziale eliminazione della norma e ad un allargamento della precarietà nel mercato del lavoro.

Da questo punto di vista, vogliamo ricordare che nel secondo trimestre 2014 in Umbria solo l’8,9% dei rapporti di lavoro avviati lo sono stati con contratto a tempo indeterminato e crediamo che con l’intervento del Governo questa situazione si aggraverà ulteriormente.

Inoltre, la legge di stabilità, che accetta le impostazioni di Confindustria e abbassa le tasse sulle imprese, senza riscontri occupazionali, così come impostata porterebbe ad un ulteriore taglio ai servizi sanitari, sociali e del trasporto pubblico locale.

Per questo la CGIL dell’Umbria considera fondamentale aderire alla giornata di lotta di venerdì 5 dicembre, sottolineando la contrarietà alle politiche recessive del Governo per costruire uno sbocco alternativo, basato sul piano del lavoro, che chiuda la notte infinita della crisi.

Nelle iniziative che si svilupperanno metteremo in evidenza la centralità della vertenza umbria che è strettamente connessa alle politiche recessive del Governo che hanno una ricaduta rilevantissima sulla nostra regione.

Lo testimoniano la vicenda centrale dell’Ast, quella del polo chimico, dell’accordo di programma della Antonio Merloni rimasto sulla carta e le altre 160 vertenze aperte nella nostra Regione.

Dopo la grande manifestazione del 25 ottobre, e le mobilitazioni della Fiom del 14 e del 21 di novembre, il 5 dicembre sarà un giorno nel quale L’Umbria si fermerà per ripartire, con un cambiamento vero, basato sulla dignità e la valorizzazione del lavoro.

In vista di questo appuntamento fondamentale, sono in programma assemblee nei posti di lavoro, iniziative cittadine, un’iniziativa sulla legalità a Perugia il 19 novembre e l’attivo regionale dei quadri e dei delegati che si svolgerà il 27 novembre e che verrà concluso da Gianna Fracassi, segretaria nazionale CGIL.

Cambiare si può e si deve questo è il messaggio fondamentale dello sciopero generale del 5 dicembre.

Il Segretario Generale

Mario Bravi

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