Ex Merloni: i sindacati di Umbria e Marche pronti alla mobilitazione
“È inaccettabile che sulla vertenza più ‘antica’ del centro Italia non si riescano a fare passi avanti. Un intero territorio, la fascia appenninica umbro-marchigiana, aspetta da anni risposte, che sono ancora totalmente assenti”. E’ quanto ha dichiarato, nel corso dell’iniziativa promossa ieri (7 novembre) da Cgil, Cisl e Uil di Marche e Umbria, insieme alle categorie Fiom, Fim e Uilm, a Fabriano sulla vertenza della ex Antonio Merloni il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Mario Bravi.
Un’assemblea molto partecipata (oltre 500 persone), nella quale però è pesata l’assenza del viceministro Claudio De Vincenti, che era stato invitato a portare la voce del governo. “E ad aggravare questa assenza – commenta Bravi – è stata la nota inviata dal viceministro, che è apparsa assolutamente inadeguata, visto che vi si leggeva di ‘difficoltà nell’applicazione dell’accordo di programma’, quando in realtà su questo versante siamo fermi al palo e i 35 milioni resi disponibili sono rimasti nel cassetto”.
“A questo punto – afferma Bravi - Cgil, Cisl e Uil di Umbria e Marche pretendono in tempi stretti un confronto diretto con il governo Renzi su questa annosa e pesante vertenza, dalla quale dipende il futuro di 3000 famiglie della fascia appenninica umbro-marchigiana. Se questo non avverrà – conclude il segretario della Cgil Umbria – siamo pronti a mettere in campo tutte le forme di mobilitazione necessarie. Non possiamo aspettare oltre”.

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