PERUGIA - Forte è l’aumento del numero dei disoccupati in una Regione in cui precarietà e bassi redditi superano purtroppo la media nazionale. In questo quadro sono ancora più necessari per l’ Umbria politiche del lavoro che rompano con la logica ormai decennale dell’aumento della flessibilità attraverso continue riforme del mercato del lavoro.

Pensare di risolvere la crisi economica ed occupazionale con il taglio dei pochi diritti rimasti non solo è inutile ma addirittura controproducente come dimostrano tutti gli studi comparativi di settore fatti in Europa. Contro queste politiche Sinistra Ecologia e Libertà dell’Umbria era presente con una foltissima rappresentanza alla manifestazione nazionale di Roma indetta dalla CGIL sabato 25 ottobre contro l’abolizione dell’art. 18.

Ci siamo guardati intorno durante le lunghe ore che hanno accompagnato il corteo del milione di partecipanti ma non abbiamo visto nessun parlamentare umbro del Partito Democratico e del Movimento 5 stelle.

Abbiamo controllato sui notiziari giornalistici ma non abbiamo trovato nessun comunicato di adesione.

La stessa inspiegabile assenza abbiamo constatato in occasione delle cariche di polizia di mercoledi 29 a Roma contro la delegazione degli operai dell'Ast  e di nuovo ieri sera nel corso del blocco stadale della superstrada E75 dove, a parte Nicola Fratoianni,

coordinatore nazionale di Sel, l'unica presenza istituzionale è stata quella del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo.

Vorremmo capire se il complesso di senatori e onorevoli umbri eletti nelle file del centro sinistra e del Movimento 5 Stelle ritengono che quel popolo di lavoratori e lavoratrici presenti a Roma e le numerose rappresentanze di cittadini non abbiano diritto ad avere una propria voce dentro il Parlamento.

Così come in merito alla finanziaria del Governo chiediamo ai parlamentari se ritengono sostenibile per l’Umbria i tagli alla sanità, allo Stato Sociale e ai bilanci degli enti locali.

Questi tagli infatti non possono essere confusi con la necessaria razionalizzazione  della spesa pubblica perché  al contrario rappresentano solo un salto di qualità negativo che mina alla base la tenuta della nostra regione.

Ci auguriamo quindi che anche dalle rappresentanze dell’Umbria si alzi una voce contro questi tagli perché prima dell’appartenenza esiste il bene comune dei cittadini umbri.

Giuliano Granocchia
Coordinatore Provinciale Perugia
Sinistra Ecologia Libertà

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